In crescita fragolicoltura in Basilicata, benissimo la Candonga

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La mappa della fragolicoltura italiana diffusa in questi giorni dal CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli), aggiornata alle stime 2014, svela quella che è la distribuzione delle cultivar “Planasa-Planitalia”,  azienda vivaistica con una importante presenza in tutto il mondo. Rispetto alla Basilicata i produttori di fragole scelgono la Candonga;  la  top quality infatti  è presente nell’80% dei casi. In Campania la varietà Sabrina è al 50% mentre in Calabria la superficie occupata dalla stessa è del 13%. Quanto a superfici coltivate, le stime del CSO vedono la Basilicata segnare un aumento compessivo del 17% contrariamente a Sicilia, Calabria e Campania dove si sono registrati cali rispettivamente nella misura dell’1% e 7% per le altre due.

“La Candonga è riuscita a conquistare la fetta più grossa delle produzioni lucane così come era nelle previsioni. Le condizioni climatiche della fascia jonica-lucana esclusive, la professionalità dei produttori, la propensione verso l’innovazione e le tecniche di coltivazione ecocompatibili,  sono variabili che incidono profondamente sul successo della Candonga, varietà dalla precocità naturale capace di distinguersi per gli ottimi valori  in termini di ‘gradi Brix’ e ‘durezza’ che esprimono rispettivamente la ‘dolcezza’ e la ‘shelf life’: i consumatori apprezzano il sapore unico della Candonga e la sua capacità di mantenere a lungo le proprietà organolettiche quando è conservata correttamente”, ha spiegato il general manager di Planitalia, azienda con sede a Policoro (Mt), Carmela Suriano.

Che ha aggiunto: “Da dicembre 2013 i maggiori produttori hanno dato vita al Club Candonga per tanto seguono scrupolosamente il disciplinare unico di produzione che costituisce la garanzia aggiuntiva per i consumatori in termini di qualità, salubrità e riconoscibilità del prodotto. La nuova identità visiva, riproposta anche nel packaging che ne ha accresciuto l’appeal , agevola chi acquista la ‘vera’ Candonga rispetto alle false imitazioni. Inoltre il ‘codice produttore’ offre la possibilità di risalire all’azienda produttrice”.

Quanto alla varietà Sabrina, diffusasi in Campania e Calabria, Carmela Suriano ha così commentato: “Cultivar precoce, molto rustica e ad alta densità produttiva è impiantata sia come pianta fresca che cima radicata. La Sabrina continuerà a  conquistare mercato grazie alla sua forma e agli ottimi valori espressi in termini di shelf life e gradi Brix;  caratteristiche che si conciliano con le aspettative della GDO italiana e estera”, ha concluso Suriano.

“Il clima mediterraneo sta favorendo la sperimentazione e la diffusione delle nuove varietà, Safari e Sahara, brevettate da Planasa”, ha spiegato Berardino Marchitelli responsabile tecnico Planitalia. E, ancora: “ Le due varietà si distinguono per la straordinaria precocità naturale favorendo così i produttori che arrivano sui mercati già a dicembre per essere presenti fino a giugno. L’adattabilità delle varietà è stata studiata impiantando  ‘piante fresche’ o ‘cime radicate’ provenienti da Polonia e Spagna”

“Safari è la varietà extra-precoce. E’ in prova nel Marsalese, questo testimonia la sua straordinaria vocazione per il clima mediterraneo. La pezzatura è media, la forma conica. Varietà molto rustica, refrattaria ai patogeni funginei; buone le proprietà organolettiche”.

“Sahara, anch’essa rustica, precoce e produttiva, sta dando risultati più che soddisfacenti soddisfacenti nella Piana di Lametia Terme dove è coltivata in tunnel ed è in produzione da gennaio. Le piante fresche provengono dalla Polonia”, ha concluso Marchitelli.

Le stime si basano sui dati catastali dei soci CSO. I dati raccolti sono stati inoltre affiancati a quelli relativi al numero di piantine vendute in Italia dai maggiori vivaisti operanti sul territorio nazionale.

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