“Cronaca di una morte annunciata alla Felandina di Metaponto”

incendio felandina

“Cronaca di una morte annunciata.

Parafrasando Gabriel García Marquez così potremmo tristemente dire del rogo alla Felandina, a Metaponto Di Bernalda, e della tragica morte di Eris Petty Stone”.

Lo scrive in una nota Pino Lacicerchia, responsabile Europa Verde Bernalda e Metaponto.

“Nata a Lagos, in Italia dal 2015 – prosegue Lacicerchia – aveva due figli minori rimasti per fortuna nel paese d’origine, viveva se così si può dire nel ghetto della Felandina dove si erano trasferiti , aumentando molto di numero, gli immigrati in prevalenza braccianti agricoli ma anche dediti a spaccio , prostituzione maschile e femminile e altre attività di piccola criminalità. Sembra in un rapporto tra criminalità nigeriana e sacra corona unita che ha praticamente il controllo anche di questa parte del territorio e del caporalato in particolare in Puglia. L’inerzia del governo e la linea Salvini di demonizzazione dell’immigrazione non porta bene e le tragedie, già successe altrove e soprattutto in Calabria rischiano di aumentare.

Occorre dare una risposta a questo problema, civile, razionale e soprattutto umana.

La Basilicata e il Metapontino devono dare una risposta di lungo respiro se è vero come è vero che questi lavoratori sono indispensabili alla vita stessa delle aziende agricole. Già da tempo ho proposto un progetto di riqualificazione del patrimonio edilizio rurale in stato di abbandono , molto diffuso, sia nelle contrade che nei villaggi rurali nati con la riforma fondiaria degli anni 50. Regione, ex Esab, insieme al governo e agli enti locali devono dare forza e concretezza a questa ipotesi con una pianificazione che veda in campo anche le associazioni dei produttori che non possono stare a guardare. Intanto va dato un segnale forte anche a Bernalda, associazioni e forze democratiche, insieme all’amministrazione comunale.

Una cosa possiamo dirla con forza: la sola gestione dell’immigrazione come problema di ordine pubblico è stolta e controproducente, disumana e inefficace come si continua a vedere. La magistratura farà il suo lavoro, accerterà le evidenti responsabilità, alla politica e alle istituzioni il compito di dare finalmente il meglio per dare soluzioni sostenibili ed efficaci. Promuoviamo insieme nei prossimi giorni un confronto pubblico in cui esaminare soluzioni e trovare la forza di dimostrare che l’Italia è un paese civile e umano.Voglio concludere con un gesto di solidarietà esprimendo le condoglianze per questa tragica morte di una donna, di una madre , alla sua famiglia, agli immigrati suoi amici e compagni di lavoro”.

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