Convegno della Fidapa per guardare "Con occhi di versi"


“Che da per li occhi una dolcezza al core/ che intender no la può chi no la prova”.
Questi versi del padre della lingua Dante Alighieri sono stati il leit motiv della Fidapa di Policoro che ha voluto dare un segnale forte e di grande sensibilità verso chi è stato meno fortunato.
La Fidapa di Policoro, infatti organizzerà per il 18 marzo all’Orohotel, una cena al buio per riscoprire, senza vedere, il valore dell’ascolto, del tatto, del gusto e del profumo e condividere una situazione emozionale, senza il condizionamento delle apparenze, nel segno di una vera cultura dell’integrazione.
La cena si svolgerà completamente al buio e sarà servita in un’atmosfera particolarmente suggestiva e per preparare questo evento Elisa Polistena, presidente Fidapa della sezione di Policoro, ha voluto organizzare insieme ai suoi collaboratori un convegno dove gli occhi e l’oculistica hanno avuto un rilievo predominante. 
Si è parlato infatti di tutto al convegno, dai problemi legati all’oculistica alla legislazione che non fa distinzione tra persone abili e diversamente abili.
A spiegare tutti questi particolari vi erano specialisti del settore, dal dottor Rosario Orlando, dirigente dell’unità oculistica dell’ospedale di Policoro, all’ingegner Giovanni Donadio, dirigente di prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro dell’Azienda Sanitaria di Matera.
Ma il concetto fondamentale della serata è stato affidato a Concetta Piacente, della Fidapa nazionale, la quale ha affermato che “una cosa è guardare, una cosa è vedere. Nella prima c’è indifferenza nella seconda c’è sentimento”.
Concetto pienamente condiviso da monsignor Francesco Nolè, vescovo della diocesi Tursi-Lagonegro, tra i presenti al convegno.

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