Amministrative Pisticci: una riflessione

La spaccatura interna ai due poli, nella Città di Pisticci, con una inevitabile frammentazione dei partiti, ha provocato una campagna elettorale intensa, a tratti polemica, rumorosa e numerosa, con ben nove candidati a sindaco e diciassette liste e, nella fase finale, persino carica di tensione dopo le denunce ad alcuni elettori per aver fotografato il proprio voto. 
Centrosinistra e centrodestra, vincitori e vinti a Pisticci, dove gli elettori a fine maggio saranno richiamati alle urne per scegliere chi amministrerà uno dei più importanti centri della Basilicata.
A contendersi la poltrona da primo cittadino, due importanti esponenti del centrosinistra, entrambi del Pd.
Partito Democratico che se tre anni fa, dopo l’amministrazione Bellitti, aveva suscitato scalpore per non essersi presentato alla competizione elettorale, facendo vincere al primo turno il centrodestra con Michele Leone, a questa tornata elettorale, dopo vani tentativi di conciliazione anche da parte dei vertici regionali, si è presentato completamente spaccato, con la candidatura, da un lato di Andrea Badursi, candidato sindaco di una coalizione supportata anche dal Partito Democratico ufficiale, e dall’altro di Vito Di Trani, sostenuto da una coalizione che aveva al suo interno Forum Democratico, una civica di anima Pd nata proprio a sostegno di Di Trani ed in contestazione con la scelta di Badursi. 
Faccia a faccia, o testa a testa all’interno del Pd, dunque, con il Forum Democratico, la lista più suffragata, che si è attestata a ben 1491 voti, pari al 14,56% dei consensi, ed il Pd ufficiale con 939 voti pari al 9,17%.
Ma la spaccatura del centrosinistra è stata animata anche dalla candidatura di Rossana Florio, unica donna in lizza alla carica di primo cittadino, arrivata terza per poco più di un centinaio di voti e sostenuta da Italia dei Valori, Psi, Federazione della Sinistra e Rinnovamento Italiano.
Se il centrosinistra fosse arrivato compatto alle elezioni, senza considerare la Lista dei Cittadini, l’associazione Sui Generis, e la Sel, avrebbe vinto al primo turno, superando di gran lunga il 50% dei consensi. 
Il centrodestra, invece, esce con le ossa rotte e sempre più frammentato, soprattutto dopo la spaccatura all’interno dell’ex squadra di governo guidata dall’allora sindaco Michele Leone, e dopo la diaspora dei vari componenti del Pdl in altre forze politiche, tra cui lo stesso Leone confluito nell’Udc e d il suo vice, Lazazzera, andato nel Fli, quest’ultimo cadidato sindaco a capo di una coalizione del partito di Fini ed una civica, arrivato al quarto posto con 915 voti, pari all’8,93% dei consensi. 
Successo personale di Lazazzera, che grazie al voto disgiunto, è riuscito a conquistarsi un posto in consiglio, salvaguardando la visibilità del suo centrodestra, a discapito del Pdl, ottavo tra nove candidati con 521 voti. 
Tra le curiosità, la presenza nella lista dell’Udc, dell’ex sindaco Michele Leone, che ha portato a casa ben 152 voti, e la candidatura a sostegno della Florio, del consigliere regionale Nicola Benedetto dell’Idv, secondo nella sua lista dopo Renato Rago, ex consigliere comunale. 
Restano adesso gli apparentamenti dei vari partiti in vista del ballottaggio. 
Psi sarà con Di Trani, Sel probabilmente con Badursi. 
Una cosa è certa: troppe anime in una nuova compagine politica pronta a riprendere in mano la città, dopo il periodo di commissariamento, potrebbero riportare il clima di incertezza politica e programmatica di uno dei centri più importanti della Basilicata. 
Si spera che il buon senso prevalga sulle cosiddette “logiche di partito”.
Intanto, la candidatura di Andrea Badursi sarà sostenuta, nel secondo turno di ballottaggio, dall’Italia dei Valori, collegata al candidato sindaco Rossana Florio.

L’apparentamento formale è stato sottoscritto sabato mattina a Palazzo Giannantonio, davanti al segretario comunale.

Ultime

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*