Ad Argojazz prima italiana di Karine Saporta


Una prima in esclusiva per l’Italia martedì sera ad Argojazz. 
Per la sezione danza il festival in svolgimento a Marina di Pisticci vedrà alle ore 22 l’esibizione di un trittico di danza al femminile curato dalla coreografa francese Karine Saporta.
Lo spettacolo dal titolo “Mater re” è un vero e proprio evento all’insegna del talento di queste  versatili poetesse della danza.
La compagnia Karine Saporta Dansoir porterà in scena l’ultimo lavoro coreografico tratto da un lavoro fotografico sul tema della “Nourrissier seno”: Madonna col Bambino, ispirato alla storia della pittura occidentale e alle donne che lavorano nei tempi moderni. 
I personaggi femminili fotografati da Karine Saporta hanno in comune che sono contro il loro essere un piccolo corpo al quale sono in grado di assicurare la sopravvivenza attraverso la produzione della loro carne, cioè attraverso l’allattamento. 
Non è un caso che da tempo immemorabile, mitologie da tutto il mondo hanno associato o confuso a quella della terra la maternità. 
Le immagini suggerite dalla coreografa in questo caso anche fotografa, sono impressionanti. Infatti esistono nell’arte contemporanea poche rappresentazioni dell’allattamento al seno. 
Per la prima volta in Italia, lo spettacolo è stato presentato solo in Giappone a Yokoama al Kazio Ohno Festival il 29 settembre 2011.
Dopo studi di danza classica, Karine Saporta segue all’Università di Parigi corsi in filosofia e sociologia. 
Negli Stati Uniti studia cinema, video, televisione, fotografia e coreografia. 
Fonda la sua compagnia dopo aver formato un gruppo di ricerca comprendente numerose personalità artistiche oggi importanti nel paesaggio coreografico francese. 
Fedele alla sua impronta originale, conserva, parallelamente al suo lavoro di creazione, la volontà di proseguire sia presso il Centre chorégraphique National de Caen/Basse- Normandie che dirige fino al 2004, sia all’interno della sua compagnia, un’attività di ricerca e di trasmissione. 
È artista associata alla Bibliothèque Nationale de France, grazie all’installazione del Dansoir, di cui è responsabile della programmazione.

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