A Rotondella la presentazione del libro di Sergio Nazzaro

Sergio Nazzaro

 

Interessante iniziativa in programma per sabato 15 giugno (ore 18.30) nel centro jonico promossa dall’associazione “Prima Persona” e dalla casa editrice Lavieri di Villa d’Agri con il patrocinio dell’amministrazione comunale.

Nella Sala mutimediale “R. Laguardia” verrà presentato il volume di Sergio Nazzaro “Castel Volturno – Reportage sulla mafia africana” edito  da Einaudi.

L’iniziativa sarà presentata dal referente locale di “Prima Persona”, Giovanni Desantis e dal coordinatore regionale Mario Polese. “Prima Persona”, nel suo manifesto politico, evidenzia l’impegno verso un’azione di sensibilizzazione attorno “al tema del rispetto delle regole nella società italiana, estendendo il centro dell’attenzione dalla semplice classe politica alla società nel suo insieme. L’affermazione di una cultura della legalità e delle regole passa attraverso la quotidianità, attraverso comportamenti rispettosi della legge e delle regole da parte di tutti”.

Sergio Nazzaro, giornalista, in questo volume racconta di quell’area particolare, tra Caserta e Napoli, nel delta del Volturno, dove si è formato nel corso degli ultimi decenni un “villaggio globale” dove risiedono la mafia africana (quasi esclusivamente nigeriana), lo sfruttamento e la tratta di essere umani, crocevia di traffici internazionali di droga e di altre attività che trovano nell’illegalità e nello sfruttamento la caratteristica più appariscente.

Nazzaro, autore di altre interessanti pubblicazioni come “Io, per fortuna c’ho la camorra” e “Malafrica”, in questo reportage sul litorale della Domiziana lascia parla i fatti ed i protagonisti, raccontando così un dramma sociale che si consuma da tempo “tra violenze brutali, fughe disperate, riti vudù e atti di eroismo nonché di normale quotidianità”.

Un reportage “duro e crudele” che descrive minuziosamente cosa sta diventano l’enclave più multiculturale d’Italia” dove si vive “nella più completa assenza di Stato, burocrazia e regolamenti”, in un angolo del Sud “approdo di vita e di morte, di strade che rimangono con le buche e di terra malata di rifiuti tossici, di resistenza e desolata malinconia”.

 

 

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