Astensionisti scrivono all’Agcom

AstensionistiLa Commissione di Vigilanza  Per la Democrazia Partecipativa ha mandato un esposto all’Agcom, per segnalare la grave e perdurante censura informativa nei confronti dell’astensionismo politico italiano.

“Si porta a conoscenza di codesta Spettabile Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che continua incessantemente, – è scritto nell’esposto – da parte di quasi tutti i mass media italiani, la pratica della censura preventiva nei confronti dell’astensionismo politico.

Ciò è intuitivamente dovuto a una consolidata capacità da parte dei principali partiti politici (per es. i “democratici” PD e PDL), secondo meccanismi ben noti riconducibili a una capillare e perpetua lottizzazione, di esercitare forti pressioni e un sistematico controllo nei confronti dell’intero mondo dell’informazione.

La finalità di tale discriminazione, adottata principalmente contro l’astensionismo politico che si vuol ricordare ha sforato, nonostante ciò, la soglia del 30% della totalità degli aventi diritto al voto nelle recentissime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, deriva da una precisa strategia volta ad inculcare, nei cittadini-elettori, la falsa convinzione che astenersi possa equivalere a una sorta di illegittimità o addirittura mancanza di dovere civico.

Illegittimo è invece l’imbavagliamento sistematico reso nei confronti di una pratica “politica” a tutti gli effetti quale è quella astensionistica attuale, che oltre ad essere contraddistinta da sentimenti di generale protesta e condanna verso l’attuale partitocrazia, è tuttavia  – continua – anch’essa portatrice di importanti proposte e soluzioni utili a fronteggiare l’attuale drammatica situazione di crisi politica, istituzionale, economica e sociale  italiana.

In una Repubblica democratica come la nostra la censura rappresenta una violazione “gravissima”, che mina alle fondamenta non soltanto i principi più elementari della Costituzione, ma finisce inevitabilmente per pregiudicare la stessa libertà di pensiero, parola ed espressione…

Con la conseguenza, inoltre, di facili e immaginabili forti ripercussioni e condizionamenti sulla formazione del libero e democratico pensiero politico degli elettori.

Una diretta testimonianza di quanto esposto, impensabile per una democrazia poiché paragonabile in pieno agli atti criminali di un regime, può essere attestata direttamente anche dal Ministero dell’Interno – Direzione Centrale per i Servizi Elettorali, che nel gennaio 2013 ha finalmente emanato, a seguito di una nostra specifica istanza, la circolare n. 19/2013 che forniva a tutte le Prefetture d’Italia le linee guida per l’astensione motivata ai seggi, con la possibilità di far verbalizzare ai Presidenti degli stessi le motivazioni di rifiuto delle schede elettorali rese dagli elettori che avessero deciso per tale opzione elettorale.

La mancanza assoluta di informazioni al riguardo, nonostante le tempestive e ripetute segnalazioni inviate ad ogni redazione di agenzie-stampa, giornali e televisioni, che volutamente hanno oscurato dai circuiti dell’informazione tali possibilità insite nello stesso diritto ed esercizio del voto, ha fatto sì che molti Presidenti di seggio assimilassero in maniera difforme detta circolare 19/2013, stravolgendo di fatto la sua interpretazione o, peggio, ignorando finanche la sua stessa esistenza.

Lo scrivente movimento astensionista politico italiano comunica,  – si legge ancora – altresì, che per rendere ancor più efficaci gli effetti e le conseguenze giuridico-istituzionali relativi all’espressione politica astensionistica sta lavorando alacremente alla formulazione di una serie di elaborati che saranno a breve inviati ai rispettivi dipartimenti operativi del Ministero dell’Interno, della Presidenza della Repubblica e delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato, al fine di portare in breve tempo alla previsione, su ogni tipologia di schede elettorali, di un’area riservata alle espressioni astensionistiche.

Tanto, al fine di dare ulteriore conseguenza ed esito politico-istituzionale anche a chi intenda avvalersi delle opzioni legate al “rifiuto del voto”, originate da inadeguata o totale mancanza di  offerta politica.

Alla spettabile autorità destinataria si chiede – conclude –  pertanto di intervenire con urgenza e tempestività anche a mezzo di proprie autorevoli direttive.

Affinchè i principali mass media italiani possano immediatamente porre “fine” a questa inammissibile e antidemocratica aberranza, perpetrata esclusivamente nei confronti dell’astensionismo politico italiano, che è bene ricordare in queste ultime elezioni politiche ha riguardato più di 15 milioni di elettori. ”

 

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