L’archeologo e accademico francese Stéphane Verger è il nuovo direttore del Museo Nazionale Romano

stephane verger

L’archeologo francese Stéphane Verger è il nuovo direttore del Museo Nazionale Romano.

La nomina è stata annunciata dal ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini che ha indicato i nomi dei 13 nuovi direttori di musei, parchi archeologici e biblioteche selezionati da una commissione di altissimo livello scientifico.

Ricchissimo il curriculum di Stéphane Verger: directeur d’études I classe all’Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona Parigi, membro del Consiglio scientifico del Musée du Louvre, vanta una qualificata esperienza curatoriale e direttiva, una pluriennale e rilevante attività scientifica e formativa di elevata qualità, internazionalmente riconosciuta e svolta anche in Italia, nell’ambito dell’archeologia, delle culture antiche e della loro tradizione e presenza nelle culture post-antiche.

Verger è particolarmente legato alla Basilicata e al Metapontino: per sei anni il professore ha guidato la campagna di scavi che ha interessato l’area archeologica di Policoro, nell’ambito del progetto “Kora” con le università della Basilicata e del Salento; ha inoltre curato la mostra “Le Tavole di Heraclea. Tra Taranto e Roma”, attualmente visibile al museo della Siritide di Policoro.

Il Museo Nazionale Romano è uno dei più prestigiosi presenti nella Capitale. E’ articolato in quattro sedi: Palazzo Massimo, edificio ottocentesco in stile neorinascimentale che accoglie una delle più importanti collezioni di arte classica al mondo con sculture, affreschi, mosaici, monete e gioielli dall’età tardo-repubblicana a quella tardo-antica; le Terme di Diocleziano, il più grandioso impianto termale mai costruito a Roma; Palazzo Altemps, dimora rinascimentale che ospita capolavori assoluti di scultura antica appartenenti a famose collezioni nobiliari pervenute in proprietà statale; la Crypta Balbi, un isolato del centro storico di Roma, dove sorgeva un vasto portico annesso al teatro eretto da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a.C., ora trasformato in un percorso di archeologia urbana dall’età classica al medioevo.

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