Raddoppio Canna Sinni: il no della Regione e dei sindaci

Il raddoppio parziale dell’adduttore principale del Sinni non può essere la soluzione ottimale per il potenziamento del complesso schema idrico denominato Jonico-Sinni. 

Né l’intervento, che interessa una infrastruttura interregionale ma che si sviluppa principalmente sul territorio della Basilicata, rappresenta l’esito di un percorso condiviso. 
Queste le motivazioni per le quali la Regione Basilicata si esprimerà negativamente sul progetto di raddoppio della Canna del Sinni, la conduttura che porta acqua da Senise alla Puglia. 
Il parere negativo, che sarà ufficializzato nella Conferenza di servizi indetta presso il ministero delle Infrastrutture, è contenuto in una lettera indirizzata allo stesso ministero a firma del presidente della Regione, Vito De Filippo. 
Il progetto per il “Potenziamento della capacità di trasporto dell’Acquedotto del Sinni”, sottolinea la Regione Basilicata, è soltanto una delle ipotesi allo studio del gruppo di lavoro misto tra gli enti di Puglia e Basilicata che hanno competenza nel sistema idrico, con l’obiettivo di individuare, operando con spirito di condivisione, le opere prioritarie per conseguire una gestione sempre più efficace della risorsa idrica. 
Nell’ambito delle riunioni del gruppo di lavoro, incentrate in modo particolare sull’individuazione dei più efficaci interventi da effettuare per il miglioramento dell’intero schema idrico jonico, sono stati esaminati vari interventi aventi forti caratteristiche di complementarietà e per ciascun intervento sono state prese in considerazione diverse ipotesi progettuali. 
Una di queste, appunto quella del raddoppio parziale dell’adduttore del Sinni, è stata trasmessa dal soppresso Eipli al Ministero delle Infrastrutture prima di essere condivisa dagli altri partecipanti al gruppo di lavoro. Conseguentemente non c’è l’assenso della Regione Basilicata al progetto di raddoppio della canna del Sinni.
Un progetto non ritenuto idoneo anche dal sindaco di Rotondella e dal sindaco di Montalbano Jonico.
Il popolo montalbanese, insieme a quello metapontino – afferma il sindaco Enzo Devincenzis in una nota – ha vissuto drammatici momenti di crisi idrica dovuti alle siccità del 1983, del 1989-90, del 2001-2002.
Questi periodi sono ciclici e decennali e guardando l’andamento climatico, si va verso una nuova siccità per cui possiamo dire che non possiamo garantire acqua a nessuno, oltre a quella che già diamo alla Puglia.
Non possiamo accettare inermi le furbate politiche che vogliono defraudare la Basilicata della sua acqua e desertificare la nostra regione.
Noi ci opporremo con tutte le nostre forze”.
La sua realizzazione – aggiunge il sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano – prevedendo il potenziamento dell’acquedotto del Sinni, di fatto andrebbe a determinare una situazione di prelievi eccessivi non sostenibile con le attuali infrastrutture”.

Infatti nella situazione esistente periodicamente – prosegue la nota – si verificano carenze idriche gravi che generano situazioni di disagio alla popolazione locale ed in particolare agli agricoltori dei comparti irrigui delle aree Basso-Sinni e Metapontino”.

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