“Perchè non coinvolgere i cittadini e un urbanista per la pista ciclabile di Marconia?”

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“Se dovessimo chiedere ai pisticcesi quale opera rappresenti meglio la confusione che regna nella mente degli amministratori, molti indicherebbero la pista ciclabile di Marconia”.

Lo scrive, in un comunicato stampa, Rocco Caramuscio, della sezione pisticcese di “Italia in Comune”.

“In quasi vent’anni, tra ritardi, citazioni in giudizio e varianti – prosegue Caramuscio – tradisce ormai gli obiettivi del bando originale riferito alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica, per dare riscontro molto probabilmente, alle rivendicazioni di singoli privati e all’attuale Amministrazione che ancora una volta tenta di fare e fa male.

Dopo le critiche piovute addosso all’esecutivo in merito ai pericolosi attraversamenti che il percorso realizzato presenta su Viale Ontario e Via Quattro Caselli, ora con Delibera di Giunta del 04/05/2019 verbale n° 59, si approva una nuova variante che sostituisce i tratti di Via Padova e via Togliatti con quelli da realizzare su Viale Ontario e Via Benedetto Croce.

E pensare che il percorso che si vuole modificare è già di per sé una variante. Infatti il passaggio su Via Padova era stato autorizzato nel 2014 dalla Regione e nel 2016 fu approvata la variante urbanistica dopo aver respinto le varie osservazioni agli espropri fatte da singoli privati.

Se mai dovesse passare, le conseguenze sarebbero gravi soprattutto per le tante attività che insistono sul lato destro di viale Ontario tra le due rotatorie.

Infatti è questo il tratto di strada interessato dai lavori che toglierebbe la possibilità di parcheggiare le auto sottraendo di fatto clienti ai vari negozi.

E non solo. Anche l’utilizzo di Via Benedetto Croce al posto di Via Togliatti, comporterebbe disagi per le famiglie residenti in quella zona. La strada è già di per sé molto stretta e, a meno che non la si voglia far diventare a senso unico, decisione che arrecherebbe ulteriori disagi, non si comprende come possa essere realizzata senza peggiorare la mobilità sia pedonale che con i mezzi.

Ma prima di dare sfogo alla propria immaginazione, non sarebbe bene coinvolgere i cittadini interessati e almeno un urbanista?

Come sempre la pezza con cui si tenta di rammendare, è più piccola del buco”.

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