L’artista tursitano Luigi Caldararo “legge per immagini” il romanzo di Raffaele Nigro

Caldararo

“Dovendo raccontare di una fantomatica visita in Basilicata di Ernest Hemingway, pensai qualche anno fa di fargli attraversare le silenziosa landa dei calanchi dopo la visita alle Dolomiti lucane e ai monti del Carmine. E chi meglio di Caldararo poteva fargli da guida? Luigi lo immaginai com’era, un pittore originario di Tursi ma in più appassionato di caccia. Un uomo antico che aveva avvistato sul Sinni un mammut e del quale dava delucidazioni allo scrittore americano”.

Così Raffaele Nigro presenta Luigi Caldararo, autore delle sedici tele a tecnica mista, attraverso le quali l’artista “legge per immagini” il romanzo dello scrittore melfitano “Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway”, uscito per Rizzoli nel 2010.

Una rilettura “colorata”, fantastica ed armonica di questa Lucania-Basilicata che, per troppo tempo e per molti, è rimasta la “terra delle funeree memorie”.

Un omaggio ad una terra dove “il colore smorza il dolore” e dove al termine di questo viaggio immaginario in terra lucana, Hemingway, alla ricerca “di una strana bestia bianca, a metà tra un elefante e un mammut” che rappresenta il “safari più eccitante della sua vita ed al quale non può mancare”, incontra non la strana bestia ma l’amore in Assunta “brava a ballare e ballava di tutto: tango swing foxtrot” in quel paese lucano “lontano dal mondo, immerso nel silenzio di un universo perduto e pareva veramente un elefante malato”.

Paesi svuotati come elefanti sofferenti ma che serbano ancora buona memoria. E così, nella “festosità cromatica” di questo viaggio visionario incontriamo Hemingway, ai piedi della Rabatana di Tursi, e gruppi di personaggi, lucani e non come lo stesso Raffaele Nigro, Carlo Levi, Manlio Rossi-Doria ed Ernesto De Martino, Michele Prisco, Gino Montesanto, Vito Riviello, Mario Trufelli che racconta di Scotellaro, suonatori di tammorra ed organetto e quindi la folla dove molti si riconosceranno, sintesi di una storia, non solo personale, del nostro Novecento.

La mostra verrà inaugurata a Matera sabato prossimo, 4 ottobre, alle ore 18.00, presso il Circolo “La Scaletta”, in Via Sette Dolori.

Alla serata materana interverranno, dopo il saluto iniziale del presidente del Circolo “La Scaletta” Ivan Focaccia,  il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella,quello della Provincia di Matera Franco Stella, il sindaco e presidente del comitato Matera 2019 Salvatore Adduce, il primo cittadino di Tursi Giuseppe Labriola e Raffaele De Ruggieri , presidente della Fondazione Zétema,  oltre a Luigi Caldararo e Raffaele Nigro.

La mostra resterà aperta sino al 25 ottobre con i seguenti orari, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

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