Edigrafema pubblica “Oppure”, il libro di racconti di Costantino Dilillo

Copertina Oppure

S’intitola “Oppure” il libro di racconti di Costantino Dilillo pubblicato nei giorni scorsi dalla casa editrice lucana Edigrafema. Undici i quadri narrativi in cui si muovono i personaggi seguendo le direttrici del senso d’ingiustizia e del paradosso, restituendo una morale che con ironia invita a riflettere sulle fragilità e sulle contraddizioni umane mostrando storture e ipocrisie della società.

Chiaro lo sguardo disincantato e incantato dell’autore, a metà tra sogno e miraggio, realtà e fantasia, dileggio e rispetto. Ma è evidente anche il suo desiderio di elevarsi al di sopra dell’umana condizione, cercando di guardare dall’alto ciò che accade intorno per avere una prospettiva privilegiata capace di donare una visione d’insieme.

La sua diventa così la voce degli oppressi, dei discriminati, degli esclusi, dei sognatori.

Costantino Dillo (Irsina, 1956), vive a Matera dal 1967 e ha lavorato in banca per 40 anni. Noto anche come (w/cody)* per vignette e articoli satirici e di costume, scrive tutto quello che esce da una tastiera: poesie, racconti, romanzi, testi per il teatro, recensioni.

Diverse le sue pubblicazioni. I racconti: Presto (Il Salice editore, 1990 – “Premio Calabria ’79 Riviera del sole”); Città Calva (Palomar edizioni, 1997); Nuove leggende lucane (BMG Edizioni,1999); 180 – I garanti (Nobile editore, 2002); Pistacchi & frottole; altri tradotti in greco sono in via di pubblicazione ad Atene. Le raccolte di poesie: Tele di ragno (Edizioni Gabrielli, 1978); Anime fossili (Antezza Editori, 2017); Greggi di ginestre (Edizioni Il Faggio, 2019 – “Menzione speciale della giuria al Premio EquiLibri – Assoc. Piazza Navona 2019”). Il saggio antropologico: Irsina. Credenze, usanze tradizioni (Giannatelli edizioni, 2014). La drammaturgia teatrale: A-Hum specchio d’amore (2006); I predatori delle tre porte (2015); Piccianello crocevie (2016).

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