Preoccupazione di Coldiretti per il calo delle risorse idriche lucane

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Le criticità presenti e le proposte per la gestione della risorsa idrica in Basilicata sono state al centro di un incontro presso la Federazione Provinciale Coldiretti di Matera, convocato dal presidente Gianfranco Romano e dal direttore Aldo Mattia, al quale hanno partecipato i componenti dell’assemblea del Consorzio di Bonifica di Basilicata della provincia di Matera e i presidenti delle sezioni comunali di Coldiretti.

A causa dell’andamento climatico siccitoso a tutt’oggi gli invasi lucani presentano una riserva idrica pari a 257 milioni di metri cubi, ovvero 162 milioni di metri cubi  in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Tale carenza rappresenta già nel breve periodo un grave pericolo per l’agricoltura di qualità dell’intero territorio provinciale ed in particolare del Metapontino, quale zona maggiormente vocata alla produzione di colture frutticole e orticole.

“Abbiamo ritenuto necessario e quanto mai opportuno stimolare un momento di confronto- ha commentato Romano –  al fine di fare il punto sulle numerose criticità presenti e definire le più efficaci azioni operative e gestionali da sostenere nelle sedi deputate, con congruo anticipo rispetto al periodo primaverile ed estivo durante il quale si concentra il maggiore assorbimento ai fini agricoli”.

L’incontro ha consentito di analizzare congiuntamente e da diversi punti di vista le annose problematiche, ma soprattutto di proporre un documento di policy da condividere prontamente con la Regione, la Provincia, l’Autorità di Bacino, l’Eipli e il Consorzio di Bonifica di Basilicata. Il documento vuole essere uno stimolo per una gestione maggiormente efficiente della risorsa idrica sia nella fase di accumulo che nella fase di distribuzione. In particolare sul medio-lungo periodo si chiede la manutenzione ordinaria e straordinaria degli invasi lucani al fine di consentire il massimo accumulo, oggi non sempre possibile, nonché la pianificazione e programmazione di una nuova rete di invasi di prossimità di minori dimensioni ma con carattere di capillarità, anche al fine di ridurre i costi di rete e infrastrutturali. Nel breve periodo va posta particolare attenzione sugli sprechi idrici e sulle numerose perdite presenti nella rete regionale, nonché sugli usi difformi dell’acqua invasata. Inoltre andrebbe prontamente verificata la funzionalità delle opere emergenziali attivate durante le passate stagioni siccitose, con particolare riferimento ai pozzi freatici e alle pompe idrauliche attivate negli anni su fiumi e scolmatori.

“Sulla base di queste proposte – ha concluso Romano – siamo dunque pronti ad un incontro con gli enti competenti al fine di attivare prontamente le azioni individuate e scongiurare ipotesi di rotazione e turnazione dell’irrigazione o, ancora peggio, di impossibilità di garantire acqua per tutte le colture presenti nel metapontino”.

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