Tre studenti dell’alberghiero di Marconia volontari ad Amatrice

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Dal 4 al 9 dicembre l’alberghiero di Marconia, uno dei quattro indirizzi dell’Istituto di Istruzione superiore “G. Fortunato” di Pisticci, si è reso protagonista di una bella iniziativa dal punto di vista umanitario  e formativo.

Tre ragazzi della Quinta B Enogastronomia, Maria Grazia Caravita, Simone Camardo e Piero Romano, accompagnati dal  loro docente di cucina, professor Francesco Rosafio, sono partiti con grande entusiasmo alla volta del Campo di Torrita, nel comune di Amatrice, per portare il loro contributo di solidarietà alla popolazione di questo territorio così duramente colpito dal terremoto del 24 agosto scorso.

L’iniziativa, partita dall’Associazione Italiana Cuochi in sinergia con la Protezione Civile, era stata proposta al Dirigente Scolastico dell’IIS “Fortunato”, Francesco Di Tursi, che ne aveva immediatamente autorizzato l’attuazione.

Per  cinque giorni i tre alunni, coordinati dal prof. Rosafio, hanno lavorato nelle cucine da campo predisposte dalla Protezione Civile, preparando il pranzo e la cena per le circa 250 persone presenti, tra terremotati e volontari, condividendone le molteplici difficoltà, guardando in faccia il dolore di chi ha perso affetti e casa e traendone una indimenticabile lezione di vita.

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Riportiamo le parole di Maria Grazia Caravita, al ritorno da Amatrice:

“Mi chiamo Maria Grazia Caravita e  sono una studentessa del quinto anno  dell’Istituto Alberghiero di Marconia.  La mia scuola mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile che vorrei raccontare in poche parole che, sono sicura, non riusciranno mai a trasmettere agli altri quello che solo gli occhi e il cuore potrebbero  comprendere.

Il 4/12/16 io e due miei  compagni di classe, Piero Romano e Simone Camardo, accompagnati e guidati dal nostro professore di laboratorio di cucina Francesco Rosafio,  ci siamo recati a Torrita, una frazione di Amatrice per offrire il nostro aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto.

Nostro compito era la preparazione dei pasti per le popolazioni terremotate  per cercare di restituire un po’ di normalità  a un  mondo distrutto  nel quale anche la normalità di un pasto  costituiva un momento significativo di condivisione e la speranza di un ritorno a  momenti di vita quotidiana  cancellati dal sisma. Quello che più mi ha intenerito  son stati i bambini, i loro sguardi, la loro ansia di esistenza …. nonostante tutto!

C’era tanta altra gente là per prestare  aiuto,  la Protezione Civile, l’Esercito,  le Forze dell’Ordine, associazioni e singoli cittadini.  Eravamo tanto uniti come una vera famiglia, sembrava che  ci conoscessimo da sempre, in fondo aiutare gli altri è  aiutare se stessi, è dare un valore maggiore alla propria vita e a quella degli altri.

Sono pronta a ritornarci ancora”.

L’Istituto rivolge parole di orgoglio e di ringraziamento a questi ragazzi e al loro docente che hanno saputo portare le competenze professionali e umane della nostra scuola al servizio della comunità.

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