Il Tar riapre la vicenda Tempa La Petrosa, no categorico dei sindaci dell’area

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E’ di qualche giorno fa la notizia che il Tar di Basilicata ha disposto l’annullamento della deliberazione di giunta con la quale la Regione Basilicata aveva espresso parere negativo alla compatibilità ambientale del progetto di ricerca avanzata dalla Total E&P Italia Spa su un territorio che va dal Senisese all’alto Jonio Cosentino.

La sentenza del Tar Basilicata (n. 85 del 2018) riapre così la vicenda del progetto di ricerca di idrocarburi che interessa i comuni di Canna, Colobraro, Montalbano Jonico, Montegiordano, Nocara, Nova Siri, Oriolo, Rocca Imperiale, Rotondella, San Giorgio Lucano, Sant’Arcangelo, Senise, Tursi e Valsinni per una superficie totale di 412,1 km2.

Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindaci dei territori interessati i quali hanno richiesto per martedì mattina un tavolo urgente con l’assessore regionale Pietrantuono per discutere di questi primi effetti che sta producendo lo Sblocca Italia varato dal governo nazionale nel 2014.
Tra i commenti dei primi cittadini quello del sindaco di Tursi è categorico: “la decisione del Tar va impugnata e portata davanti al Consiglio di Stato per bloccare una decisone al quanto sconsiderata di effettuare una ricerca di idrocarburi su una superficie così vasta che interessa anche la nostra città.

La Basilicata, con la sua storia, la sua arte e la sua cultura che trainano un turismo costante anche in virtù dell’attrattore Matera 2019 che può funzionare solo se funziona l’economia dell’entroterra, non può ridursi ad essere terra di conquista per le compagnie petrolifere dopo che, per giunta, una delibera della Giunta regionale esprimeva parere negativo sulla compatibilità ambientale del progetto.

Noi sindaci con la nostra gente siamo pronti a tutto per tutelare il nostro territorio e la l’ambiente in cui far vivere e crescere i nostri figli”.

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