Altragricoltura e Comitato Terre joniche in udienza da papa Francesco

Papa Franceco

Partiranno, con cinque autobus dalla Basilicata e dalla Puglia, le delegazioni di cittadini che parteciperanno mercoledì in Vaticano all’Udienza Generale Pontificia insieme alle Fondazioni Antiusura.

Lo ricorda Altragricoltura, che in una nota ricorda come da Matera partiranno tre autobus organizzati dalla Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla di Matera e dall’Adiconsum di Basilicata ed uno organizzato da Altragricoltura e Comitato TerreJoniche, uno (sempre promosso da Altragricoltura e Comitato TerreJoniche partirà da Ginosa intorno alla stessa ora).

Gli autobus, prima di entrare a Roma, si congiungeranno con le delegazioni di Altragricoltura provenienti dalla Sicilia e dalla Campania e da altre regioni.
E’ stato Don Basilio Gavazzeni a nome della Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla – affermano gli organizzatori – a proporre agli agricoltori ed agli alluvionati in mobilitazione la partecipazione alla giornata organizzata dalla Consulta Nazionale Antiusura anche sulla spinta delle importanti iniziative degli ultimi mesi che hanno visto la Comuità credente lucana stringersi intorno alle mobilitazioni che chiedevano dignità per quanti lavoravano la terra ed erano colpiti dalla crisi e taglieggiati da nuovi e vecchi usurai sempre più attivi e sempre più pronti ad approfittare delle difficoltà crescenti di famiglie ed attività economiche.
 “Attenzione – è l’avvertiemento comune che Don Basilio Gavazzeni e Gianni Fabbris hanno rivolto insieme nei giorni scorsi a istituzioni e collettività – la crisi produce molte forme di sciacallaggio che cercano di lucrare e speculare sul malessere e le difficoltà. Nuovi poteri illegali ed a volte in doppio petto sono al lavoro per minare la condizione delle comunità e arricchirsi facilmente. Se non si interviene con forza e non si reagisce il rischio grande è che continuino a tenere aperta a lungo questa crisi che lascia tanti nella sofferenza ma consente ad alcuni di accumulare ricchezze proprio come nelle economie di guerra”.

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