Anche il Club Candonga all’incontro potentino su “Innovazione in frutticoltura e orticoltura”

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Aziende, ricerca e università, la vincente sinergia ha fatto sì che lunedì 28 settembre, a Potenza nell’Aula Magna dell’Università della Basilicata (Polo del Francioso) fossero presentati i risultati del progetto Inno Frutto nel corso del meeting “Innovazione in frutticoltura ed orticoltura”.
Fra i protagonisti della sperimentazione la Candonga Fragola Top Quality, a presentarla è stata Carmela Suriano, CEO del Club Candonga, realtà consortile istituita nel dicembre del 2013, che mette insieme i produttori autorizzati a disporre del marchio in osservanza del manuale di qualità.
La fragola prodotta esclusivamente in Basilicata è stata “essiccata”, “candita” e “sciroppata”, fra i soggetti che hanno aderito alla sperimentazione condotta con il Dicem (Dipartimento delle Colture europee e del Mediterraneo (Unibas) e SAFE (Scuola di Scienze agrarie, forestali, alimentari ed ambientali (Unibas), l’OP Ancona rappresentata da Marina Ancona.
“Abbiamo scelto la Candonga – ha spiegato Ancona – perché come prodotto fresco è il migliore per qualità organolettiche, nutrizionali e sensoriali. Tutte peculiarità che ha conservato anche dopo le lavorazioni che hanno portato alle nuove offerte commerciali ricavate dalla trasformazione”. Ancona si è infine soffermata anche sull’elevata qualità della confettura extra (70% di frutta) ottenuta con la Candonga e ha descritto le attività dell’Op mettendo in risalto la produzione di fichi rosa di Pisticci (50 ettari, ndr)” e dei prodotti derivati dalla trasformazione.
Carmela Suriano ha evidenziato come la produzione di Candonga Fragola Top Quality ha registrato negli ultimi anni una crescita costante rispetto all’andamento nazionale. “La fragolicoltura di qualità – ha spiegato – quella che esprimono i produttori del Club Candonga, trova riscontro fra i consumatori che ne apprezzano il valore sia in termini di gusto e sensazioni, sia per le proprietà nutritive. Ricordiamo che la Candonga Fragola Top Quality è ricca di vitamina C (65,2 mg/100 g), ben sopra la media delle altre fragole, come dimostrato da recenti studi condotti da Sarli e Tigan (progetto Agro.Bio). Gli stessi studi dimostrano inoltre, come l’abbondante presenza di antiossidanti permette di annoverare la fragola prodotta dal Club come “cibo funzionale”, quindi un’utilissima alleata contro i radicali liberi”.
Infine, Suriano ha posto l’accento su alcuni punti di forza della Candonga Fragola Top Quality come la shelf life che la rende fra le più resistenti agli effetti del tempo in fase di conservazione, così come il grado Brix medio pari a 10, che esprime la dolcezza, molto più alto di quello richiesto dalla Gdo che normalmente è 7.
Al dibattito tecnico e conoscitivo – preceduto dal saluto di Giansalvatore Mecca, Prorettore dell’Università degli Studi della Basicata – hanno preso parte Fernanda Galgano, docente SAFE e responsabile del progetto PIF PIFOL – Presentazione OR5 “individuazione di nuovi processi/trattamenti per la produzione di prodotti e/o semilavorati di fragola per l’industria alimentare”, insieme ai professori della stessa Scuola Vincenzo Candido e Nicola Condelli, oltre al Prof. Vitale Nuzzo (Dicem Unibas). Ha chiuso il contributo scientifico esperienziale il consulente tecnologo per l’industria alimentare Robert Finsterer (Finsterer Consulting).
Prima della chiusura dei lavori il “live showcooking” affidato all’Unione regionale Cuochi lucani.

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