Il sindaco di Policoro scrive alla città: “I necessari cambiamenti sono nell’interesse esclusivo dei cittadini”

mascia

Con una lunga lettera inviata alla cittadinanza il sindaco di Policoro Enrico Mascia interviene sulla perdurante crisi politica che sta interessando la sua maggioranza.

Di seguito il testo della missiva:

“Cari cittadini,

desidero spiegarvi quello che è successo in queste ultime settimane, cosa succede in questi giorni e soprattutto cosa succederà a proposito della cosiddetta crisi. Cosa significa intanto crisi? “L’etimologia di crisi deriva senza dubbio dal verbo greco krino = separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione. Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo”.

Voglio chiarire subito, caso mai non fosse ancora chiaro,che le mie scelte fin da subito e come ampiamente annunciato incampagna elettorale, non seguono le “logiche extra cittadine” ma sono la sintesi di un ascolto attento, già l’ascolto, dei varigruppi consiliari e delle loro rappresentanze politiche, filtrateattraverso l’affermazione di consapevolezza che “il sindaco sono Io”

Liste civiche, che nelle consultazioni elettorali amministrative hanno espresso un certo numero di consiglieri, hanno trovato collocazione in gruppi consiliari esistenti o di nuova formazione che, se da un lato hanno portato ad una semplificazione del quadro politico, dall’altro hanno provocato un ineludibile quanto giusto bisogno di assestamento nella composizione dell’esecutivo.

Inoltre ai dieci consiglieri della maggioranza si è aggiunto il consigliere Agresti, espressione di una significativa parte delle liste e di cittadini che al ballottaggio hanno appoggiato la mia candidatura favorendo l’affermazione della mia coalizione.

Con i rappresentanti di questa compagine fu stilato e condiviso un accordo programmatico che da oggi sarà possibile mettere in atto grazie anche alla loro rappresentanza in giunta, strumento operativo delle strategie e delle linee di policy individuate dal sindaco e condivise dal consiglio.

Questo fu un impegno che, chi come me percorre i sentieri della coerenza ,della trasparenza e del solo interesse dei cittadini che ci hanno scelto, presi pubblicamente e che è stato sempre nelle mie intenzioni mettere in atto in modo formale e sostanziale. La faccia è la mia e a questo obbligo d’onore non intendo venir meno. Posso sacrificare l’ambizione, non la faccia. Questo mi ha insegnato il mio percorso formativo.

Tuttavia, come avviene in un sistema fisico limitato, in equilibrio, se interviene un elemento esterno che si aggiunge ad esso, causa una fase di “movimento degli elementi già presenti” e quindi di temporaneo squilibrio che dura fino a quando ciascuno non ritrova una sua precisa collocazione che è diversa dalla precedente, ma che rende il sistema più compatto e più stabile.

Ogni elemento, per il raggiungimento di questo obiettivo, dovrà rinunciare ad un pochino di “spazio” e dovrà essere libero di cambiare posizione perché solo questi due presupposti porteranno gli elementi a ricomporre un sistema con un nuovo e maggiore equilibrio ed energia, anche se questo comporta qualche rinuncia ad ambizioni personali di alcuni, senza inutili e strumentali vittimismi perché le sorti di una città non possono essere legate alle sorti di un singolo, nè per questo viene delusa la fiducia degli elettori.

 nell’ottica di una maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa per l’attuazione del programma votato dai cittadini, essendo stato e, rimanendo io, persona libera, senza appartenenze partitiche, senza lacci e lacciuoli di alcun genere né locali né extracittadini.

Grande senso di responsabilità ha mostrato il gruppo del PD che, pur evidentemente sotto dimensionato nella rappresentanza in Giunta, ha mantenuto la barra dritta con l’intento prioritario di attuare il progetto per Policoro con l’intero centro sinistra, allargato a componenti civici e partiti che insieme vogliono portare Policoro ad una svolta. Da città isolata e chiusa in dinamiche locali ad una città di ampio respiro in tutti i settori riconquistando così la propria indiscussa leadership.

Cambiare visione per lanciare la nostra città a livello nazionale e internazionale facendo leva sulle sue grandissime potenzialità e caratteristiche apprezzate da chiunque venga a visitare la nostra terra.

Concludo con Einstein, “Non possiamo far finta che le cose cambieranno se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi… E’ dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza… Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno.. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo. Invece di ciò dobbiamo lavorare duro. Terminiamo definitivamente con l’unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla”.

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