Sabato 17 novembre a Nova Siri la presentazione della raccolta di poesie “Il pianto della ginestra”

copertina viccari LD

Incontro culturale in programma per Sabato, 17 Novembre a Marina di Nova Siri presso l’Hotel Siris (in Viale Magna Grecia) alle ore 19.00.

Verrà presentato il volume “Il pianto della ginestra” (Poesie) di Angelo Viccari uscito per le edizioni Archivia dell’Associazione culturale InLoco.

Il programma prevede l’intervento introduttivo di Maria Marino e la relazione di Serafina Pastore (Ricercatore in Didattica generale all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”) che ha curato la presentazione. Seguiranno gli interventi di Rosa Grazia Autera e Angela Demma

Quindi lettura delle poesie da parte dello stesso autore nonché degli amici presenti con accompagnamento musicale di Pino Battafarano.

Si tratta per Viccari della quinta pubblicazione dopo la raccolta “Voce di un lucano” del 1997 in lingua, del volumetto “A Ppttat” (La salita) del 1999 con versi in vernacolo novasirese, godibili ritratti di personaggi locali (Nanuzz, ‘U barone, U jettabann) o descrizione con una tristezza di fondo dei luoghi dell’infanzia (‘A portcedd, ‘Nda chiazza vecch’) o degli appuntamenti che scandivano la vita dei padri (‘A fera d’agust, ‘’Sta p’ arrvà Natal), della raccolta di racconti “Natu temb” (La società del focolare – e “Breve dizionario rurale novasirese” (in collaborazione con Miriam Bernardi del 2009.

Questa nuova raccolta propone 40 poesie in lingua e 12 in dialetto (in gran parte inedite) dalle quali, nel complesso, emerge il profondo legame dell’Autore con la sua terra e con la “terra” stessa, con i ricordi dell’infanzia ad essa legati sulla scia di un “ricordare” un tempo andato, difficilmente recuperabile avvertendo in taluni momenti un senso di vuoto e di apparente scoraggiamento come in “Brucia la campagna”: Uomini insensibili / feriscono il cuore / della natura. / C’è il pianto degli uccelli, / intorno ai nidi distrutti. / Volano tra fiamme alte / nel cielo denso di fumo. / Fuggono le veloci lepri / e le astute volpi, / alberi secolari / cadono a terra / portando con loro / memorie di briganti / in fuga nella notte. / Bugie e falsità, / nessuna verità, / teorie da discount / e chiacchiere da bar. / Bruciano veloci / le nostre campagne / e i contadini-padri / ritornano alla terra / per bagnarla con il pianto.

Chiunque legga le poesie di questa raccolta -scrive Serafina Pastore nella presentazione- “non potrà non fare esperienza di paesaggire proprio come la intendeva Andrea Zanzotto: imparerà, cioè, a leggere, in quel che ci sta intorno, i segni di ciò che è stato e di quel futuro che potrebbe arrivare”.

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