A PIsticci revocato il decreto di trasferimento di rione Dirupo

Pisticci

Fin dal suo insediamento, l’Amministrazione Comunale di Pisticci si è impegnata caparbiamente al raggiungimento dell’importante traguardo contemplato anche nelle linee Programmatiche della maggioranza. La rimozione del vincolo urbanistico del Rione Dirupo adesso è realtà.

Com’è noto il vincolo fu firmato nel 1960 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi all’indomani degli eventi franosi che interessarono Pisticci e decretò il trasferimento di parte del rione “Tredici” e dell’intero rione “Dirupo”.

Tale vincolo ha rappresentato una grande limitazione per il pieno utilizzo dello storico rione che è il simbolo di Pisticci.

Sentiti ringraziamenti vanno al Presidente Marcello Pittella e all’Assessore Aldo Berlinguer che da subito hanno sposato la nostra causa. Vivi ringraziamenti anche alla Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente Territorio e Infrastrutture della Regione Basilicata D.ssa Carmen Santoro, al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Ing. Antonio Anatrone, al Direttore dell’Ufficio Difesa del Suolo Ing. Gerardo Calvello e al Dirigente del Comune di Pisticci Ing. Antonio Grieco.

La portata del provvedimento è grande in quanto restituisce ai pisticcesi un pezzo importante della città. Il Dirupo dobbiamo, insieme, farlo rinascere con una serie di iniziative progettuali come per esempio le vie dei mestieri e degli artigiani, un albergo diffuso, una riqualificazione urbanistica a cominciare dal ripristino dei colori e delle strade con la pavimentazione di ciottoli, senza escludere i tanti collegamenti che potranno esserci con Matera 2019. Obiettivi questi che saranno perseguiti con la stessa determinazione avuta fin qui.

La riappropriazione del Rione deve considerarsi la nostra Pisticci 2014 e come tale va festeggiata, cosa che certamente faremo nei prossimi.

Saranno i benvenuti anche coloro che, sposando tardivamente uno dei punti programmatici di questa amministrazione, scoprono la rimozione del vincolo solo a risultato ottenuto senza riconoscere, per altro, i meriti di chi l’obiettivo se lo è posto e lo ha raggiunto con ostinazione superando le molteplici difficoltà con il lavoro di gruppo della maggioranza.

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