Referendum: Dibattito a Policoro

A meno di due settimane al referendum del prossimo 12 e 13 giugno si moltiplicano le iniziative organizzate dai sostenitori del “Si”.
In realtà queste sono le uniche attualmente in programma, visto che i promotori del “No”, coloro che vogliono mantenere intatto l’attuale panorama legislativo in materia di acqua, nucleare e legittimo impedimento, non hanno al momento in agenda nessuna iniziativa.
Giovedì sera è stata la volta di Policoro, dove il locale circolo del Partito Democratico ha organizzato un dibattito per illustrare l’importanza del voto nel prossimo referendum, voto che deve essere indirizzato verso la strada del “Si” per bloccare il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento.
Sul palco il segretario cittadino del Pd, Beatrice Di Brizio, i senatori Carlo Chiurazzi, Filippo Bubbico e Roberto Della Seta, già presidente nazionale di Legambiente, impegnato, nel 2003, nella lotta contro il deposito unico di scorie previsto dal governo Berlusconi a Scanzano Jonico.
In piazza numerosi esponenti politici del centrosinistra e tanti membri del mondo associazionista, tutti uniti dal comune impegno nel sostenere il “Si” alla prossima consultazione referendaria.
Non si può pensare all’atomo come energia del futuro – ha detto la Di Brizio – la crescita dell’Italia deve passare per le energie alternative, non per quelle nucleari.
Probabilmente il presidente Berlusconi ha una visione dell’Italia diversa dalla nostra – ha aggiunto l’esponente politico policorese – il governo sostiene che l’energia atomica verrà incontro alle richieste di energie da parte della nostra nazione, ma non si pensa ai costi di realizzazione e dismissioni delle centrali, che sicuramente peseranno sulle tasche degli italiani”.
Proprio di energia atomica ha parlato il senatore Della Seta, ricordando l’esperienza vissuta in riva allo Jonico nel 2003.
Quell’anno il governo di allora ha deciso, sulla testa dei cittadini, di collocare il deposito unico delle scorie nucleari a Scanzano Jonico.
Non credo che sia un caso ma il presidente del Consiglio aveva lo stesso nome di quello di adesso – ha aggiunto Della Seta – Allora quell’iniziativa fu fermata con una grande mobilitazione pacifica ma decisa; adesso dobbiamo farlo con i referendum, per evitare che quanto si è tentato di fare qui possa essere replicato, in scala più grande, su tutto il territorio nazionale”.
Ai senatori Bubbico e Chiurazzi il compito di affrontare in maniera più dettagliata gli altri due temi, quello della privatizzazione dell’acqua pubblica e del legittimo impedimento.
Gli appuntamenti organizzati dai democratici per sostenere il referendum continueranno anche nei prossimi giorni: sabato a marina di Nova Siri e martedì a Scanzano Jonico.

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