Politiche 2013: La nota di Serafino Di Sanza

Serafino Di SanzaUn buon risultato quello ottenuto dal movimento “Centro democratico” che alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio ha ottenuto, in Basilicata, il 2,6% dei consensi al Senato e il 4,4% alla Camera dei deputati. Dati che Serafino Di Sanza, consigliere della Provincia di Matera ed ex candidato nella lista della Camera, commenta positivamente “Sono personalmente soddisfatto per il risultato ottenuto nella mia città, Policoro, e ringrazio per questo tutti i 637 elettori che hanno dato fiducia alla mia persona e al nostro programma, come ringrazio anche tutti gli atri elettori dei Comuni limitrofi che hanno deciso di sostenermi. Sono invece chiaramente dispiaciuto per non essere riusciti ad eleggere neppure un senatore o un deputato. Centro Democratico – ha proseguito Di Sanza – è un movimento politico nato da poco, che non ha avuto il tempo necessario per radicarsi sul territorio e per farsi conoscere, questo credo ci abbia penalizzati. E’chiaro però che con più impegno da parte di tutti, viste anche le percentuali ottenute dal partito in altre Regioni in cui si è riusciti ad eleggere qualcuno – l’esito poteva essere diverso”.

Di Sanza annuncia inoltre che nei prossimi giorni darà il via ad una serie di appuntamenti e incontri con i cittadini “perché come già detto durante la campagna elettorale la mia è stata una candidatura di prospettiva che guarda alle prossime tornate elettorali, soprattutto alle elezioni regionali. Ora – ha concluso il consigliere – servirà costruire un gruppo attorno a questo progetto, ascoltare il territorio e capire se ci sono le condizioni per proseguire lungo questa strada tracciata”. L’invito, ha chiarito infine, è rivolto a tutti i cittadini, “anche a quelle persone che non mi hanno sostenuto e che invece avevano detto di volerlo fare. Perché ciascuno di noi deve sentirsi libero di dire pubblicamente che alcune scelte non sono state condivise. Si deve lavorare per costruire, ridando credito alla politica e cominciando a parlare il linguaggio della gente comune”.

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