A Policoro si tratteggiano gli scenari futuri della fragolicoltura lucana

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Archiviata la due giorni che il 17 e 18 marzo a Policoro ha fatto registrare un inedito confronto fra i maggiori protagonisti dei comparti ortofrutticoli fragole e berries, è già tempo di guardare avanti.

Obiettivi del seminario – organizzato dall’Associazione L.A.Me.T.A. in collaborazione con il Club Candonga, Alsia, Regione Basilicata e l’ASF “Biagio Mattatelli”, patrocinato da Regione Basilicata e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Matera e con Planitalia  come main sponsor – sono stati infatti quelli di tracciare per il prossimo futuro delle linee guida per la creazione di una strategia di marchio ispirata al Club Candonga, in grado di cogliere le opportunità offerte da questo settore oggi in forte espansione, in termini di produzione e domanda dei mercati sia nazionali che esteri.

Il bilancio dell’evento resta molto positivo e di estremo interesse. “Con questo appuntamento –  ha spiegato Berardino Marchitelli (L.A.ME.T.A.) – abbiamo raggiunto un obiettivo cardine: quello di aprire un confronto sui comparti fragole e berries non solo dal punto di vista agronomico ma anche da quello del marketing e commerciale. È stato importante affrontare questi temi ora perché l’introduzione di una varietà di lamponi in Basilicata mostra grandi potenzialità. Si può immaginare di percorrere la stessa strada per valorizzarla come ha fatto il Club Candonga per la sua fragola”.

Nella giornata del 17 marzo tenuta presso la Sala Convegni del Castello di Policoro, ha avuto inizio il seminario moderato da Carmelo Mennone dell’Azienda Sperimentale Pantanello di Metaponto.

L’intervento che ha aperto i lavori è stato quello di Tomas Bosi del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara che ha evidenziato alcuni trend di sviluppo del settore, le ottime performance di inizio stagione del Sud Italia e in particolare della piana del Metapontino che ha raccolto a oggi il 22% del totale della produzione (+2% rispetto allo scorso anno alla stessa data) contro il 18 e il 10% rispettivamente della provincia di Salerno e Caserta. Dal fronte dei consumi invece si registra il passaggio dal 5 al 15% del totale della produzione di inizio stagione rispetto agli ultimi dati disponibili.

 

Partendo dall’analisi di due macroaree di consumi, quella “salutistica” ed “edonistica” – in cui si inseriscono a pieno titolo i prodotti freschi come fragole e berries – oggi in forte crescita, Claudio Scalise di SG Marketing di Bologna sottolinea l’importanza strategica per i produttori di “sviluppare politiche di marca in grado di aggiungere valore all’offerta, aumentare il livello di servizio connesso al prodotto per incrementarne i margini relativizzando la percezione del prezzo, segmentare il prodotto individuando così fasce di mercato profittevoli e distintive”. Perché sviluppare politiche di marca significa, continua Scalise “diventare interlocutore privilegiato della distribuzione moderna internazionale, distinguersi dalle commodities e costruire strategie di prezzo proprie”. Tutto questo in un contesto di settore, quello dei frutti rossi, che solo in Italia ha triplicato la domanda da 9 anni a questa parte e ancora in forte e continua espansione.

Carmelo Sigliuzzo (Check Fruit/NSF) ha infine chiuso il workshop illustrando le novità del panorama delle certificazioni volontarie per i mercati internazionali in particolare riguardo la nuova GlobalGap, obbligatoria a partire dal prossimo 1° luglio. Sigliuzzo ha inoltre evidenziato l’importanza delle certificazioni non solo in ambito B to B ma anche e soprattutto nei confronti del consumatore finale.

Il secondo momento della giornata, quello dedicato al forum su temi quali redditività degli investimenti in fragole e piccoli frutti e strategie future da mettere in campo per la conquista dei mercati, ha visto l’apertura da parte di Carmela Suriano, Ceo del Club Candonga, che ha ribadito la grande opportunità offerta dalla creazione di un’alleanza per dare maggiore affermazione ai comparti fragole e berries, sul modello dello stesso Club Candonga: i successi che in pochissimi anni dalla creazione del marchio hanno portato (al contrario di quanto avviene in Spagna, principale competitor) all’incremento dei redditi dei produttori Soci del Club, del prezzo del prodotto, dei terreni coltivati a Candonga Fragola Top Quality e al conseguente aumento della produzione.

Tutti elementi che hanno contribuito in modo determinante alla conquista del primato tutto lucano di prima regione produttrice di fragole in Italia nel 2016. Un successo dovuto anche alle innovative tecniche colturali introdotte dal rigido Manuale di Qualità del Club, dall’uso di certificazioni e dal know how dei produttori lucani. Il risultato è una fragola “che oggi raggiunge quotazioni del +40% rispetto ad altre cultivar prodotte in Italia e del +50% rispetto a quelle prodotte in Spagna.”

L’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, Luca Braia, concludendo il business forum “Fragole e Berries ha dichiarato: “E’ di importanza strategica, in questo momento, dedicare attenzione agli scenari futuri della fragolicoltura e alle opportunità offerte dalla coltivazione e commercializzazione di piccoli frutti in Basilicata, prima tra le regioni italiane per produzione. E’ il nostro oro rosso, con circa 850 ettari investiti a fragola di cui l’80% della varietà Sabrosa, che continua a raccogliere successi sui mercati nazionali ed internazionali e la cui buona pratica, anche organizzativa, può essere presa a modello da replicare. Proprio nel Metapontino – ha aggiunto Braia – abbiamo il cuore della nostra produzione ortofrutticola e dobbiamo investire adeguatamente anche in infrastrutture legate alla manutenzione del territorio”.

Venerdì 18 l’appuntamento è stato per la visita ai campi di fragole e frutti rossi del Metapontino che ha avuto come guide Gianluca Baruzzi (CREA-FRF) e Carmelo Mennone dell’Azienda Sperimentale Pantanello – ALSIA, Regione Basilicata).

Il gruppo, costituito dai tecnici delle aziende Piraccini, Apofruit, Compagnia Delle Primizie, imprenditori e ricercatori delle Università di Bari, ha avuto modo di conoscere il campo sperimentale del CRA e dell’azienda Piraccini. Nei campi visitati ci sono in gran parte coltivazioni di piante fresche di varietà Sabrosa, la principale per quantità, ma anche altre come Pircinque e Jonica, varietà che pur essendo state introdotte 4-5 anni fa non hanno ottenuto un buon successo commerciale. Tra le novità di maggior interesse introdotte nel Metapontino c’è la Melissa, la varietà brevettata dalla Nova Siri Genetics, società di ricerca di nuove varietà vegetali con sede a Nova Siri.

Sono state infine visitate le installazioni di lamponi della varietà Adelita realizzate su suolo e fuori suolo dell’azienda Compagnia delle Primizie che, grazie ai risultati molto positivi ottenuti in termini di qualità, quantità e fatturato, ha in programma di triplicare le superfici dedicate a questa coltura.

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