Polemica sulla seconda farmacia a Tursi

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Sta suscitando polemica la notizia dell’istituzione di una seconda farmacia a Tursi, a causa dell’ubicazione scelta dall’amministrazione comunale, ovvero nella frazione di Panevino.

Una scelta che non piace al comitato Pro Farmacia Tursi, come si legge in una nota inviata.

“Data la normativa nazionale – scrivono dal Comitato – la popolazione della Città di Tursi poteva usufruire del servizio di una nuova farmacia, oltre a quella già presente nell’abitato.

L’amministrazione comunale, nei mesi scorsi, si è impegnata in tutti i modi affinché il nuovo servizio farmaceutico venisse localizzato il più lontano possibile dall’attuale farmacia e quindi dall’abitato di Tursi.

L’ubicazione è stata individuata nella lontanissima e semideserta frazione di Panevino, a 15 km da Tursi e a soli 4 km dalla fornitissima Policoro”. L’obiettivo dell’amministrazione comunale, a detta del  “Comitato Pro-Farmacia a Tursi”, è di impedire l’avviamento della nuova farmacia rendendone l’apertura del tutto sconveniente per i futuri gestori.

Per evitare questo, con una raccolta firme di 601 cittadini, il 15% della popolazione tursitana, il Comitato chiese al Consiglio comunale di ripensarci ed ubicare la sede farmaceutica nell’abitato cittadino.

“Dopo numerose perdite di tempo, la maggioranza consiliare deliberò, il 26 febbraio 2013, di voler indire un referendum consultivo dopo aver predisposto il regolamento necessario. In data 7 maggio – continua Antonio Di Matteo, portavoce del “Comitato Pro-Farmacia a Tursi” – il Consiglio comunale approvò il regolamento.

Disattendendo del tutto la delibera del Consiglio del 26 febbraio, l’amministrazione comunale non ha intenzione di indire il referendum.

Ma non basta: nell’eventualità i cittadini volessero chiedere la convocazione del referendum, il percorso risulta impossibile da intraprendere essendo stato disegnato ad hoc per impedire alla popolazione di esercitare il diritto fondamentale di ogni democrazia, il diritto di voto. Il regolamento prevede che siano necessarie 1.300 firme di cittadini (il 30% dei tursitani maggiorenni), da raccogliere presso la casa comunale entro 2 mesi, nelle sole giornate di apertura degli uffici.

Su tutto questo incombe il bando per l’affidamento delle nuove farmacie regionali indetto in data 14 maggio dalla Regione Basilicata.

Entro meno di un mese avremo la conferma che la Città di Tursi perderà il diritto di usufruire di una seconda farmacia, dato che nessun farmacista farà richiesta per riceverla in gestione, essendo sconveniente, nonostante la popolazione la chieda a gran voce.

La chiave di lettura di tutta questa vicenda – conclude Di Matteo – è il conflitto di interesse degli amministratori, ben noto alla popolazione, perpetrato utilizzando a proprio piacimento le istituzioni pubbliche a tutto svantaggio dei cittadini”.

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