Oleodotto Bernalda: Se ne è discusso a Roma

Potenziamento tecnologico dei sistemi di controllo attivo dell’oleodotto Viggiano-Taranto e degli altri impianti di produzione del petrolio e forme di sorveglianza attiva e piani di emergenza esterni predisposti di intesa con le Prefetture. 
E’ la decisione su cui si sono ritrovati Regione Basilicata ed Eni nell’incontro che si è avuto oggi tra il governatore lucano, Vito De Filippo (accompagnato dagli assessori Agatino Mancusi, Attilio Martorano, Rosa Mastrosimone e Vilma Mazzocco, oltre che dal Direttore Generale del dipartimento Ambiente, Donato Viggiano) e una delegazione Eni, guidata dall’amministratore delegato, Paolo Scaroni e dal direttore generale E&P (Esplorazione e produzione) Claudio Descalzi.


Nel corso dell’incontro sono state anche definite le attività da mettere in campo per portare il livello tecnologico dell’oleodotto ai migliori standard attualmente disponibili. 
In particolare si è deciso di proseguire in modo serrato e costante nel confronto tecnico, estendere i sistemi di controllo ora presenti negli edifici di superficie lungo la conduttura che trasporta il greggio anche agli impianti di interruzione linea sotterrati, prevedendo in particolare una rilevazione automatica per presenza vapori e liquidi che dia un segnale immediato alla sala operativa in caso di inconvenienti. 
Parallelamente si procederà a intensificare la sorveglianza pedonale e veicolare (oggi prevista una volta a settimana) e realizzare un sistema di videosorveglianza lungo la linea.


Quanto allo specifico episodio verificatosi lo scorso mese a Bernalda, è stato deciso che il prossimo 19 aprile inizierà l’attività di rimozione del tratto oggetto dell’evento per l’esame radiometrico. 
Come richiesto nell’immediato dalla Regione, l’intera linea sarà ispezionata con un “pig” (un robot che procederà dall’interno della tubatura) e il pezzo in cui si è verificato il foro sarà smontato e sottoposto ad analisi metallurgiche i cui risultati saranno convalidati dall’Istituto Italiano della Saldatura.


A valle di questa procedura sarà condiviso con la Regione un eventuale ulteriore upgrading tecnologico per il controllo attivo dell’oleodotto.


Eni, inoltre, su richiesta della Regione, si è impegnata a predisporre piani di sicurezza d’intesa con le prefetture interessate, anche se tale strumento non è previsto dalle leggi come obbligatorio.


“Sono cose che possono succedere ma che non devono succedere” ha detto l’Ad Eni Scaroni commentando l’accaduto, “siamo consapevoli che le estrazioni possono rappresentare un’opportunità per il territorio – ha spiegato De Filippo – ma la nostra priorità è e resta comunque l’ambiente”.


Nel corso dell’incontro si è anche parlato più in generale dell’attività estrattiva e delle intese esistenti e da definire tra Regione ed Eni. 
In particolare è stata affrontata la necessità di prevedere ulteriori misure di tutela ambientale già nelle attività di prossima implementazione rientranti nel quadro dell’intesa siglata nel 1998. 
Regione ed Eni hanno concordato che già in questa fase, a fronte del completamento del programma di produzione, andranno abbassate le emissioni utilizzando tecnologie di ultima generazione, al fine di una più completa tutela ambientale. 
Allo stesso modo si è convenuto sulla necessità di offrire maggiori opportunità all’imprenditoria e ai lavoratori locali.

Temi, questi ultimi, che rappresentano un’anticipazione del “patto per l’ambiente” e del “patto per lo sviluppo” che Regione ed Eni hanno deciso di definire per dare il via ad una nuova fase dell’intesa.


De Filippo e Scaroni hanno convenuto di procedere serratamente nel confronto, sia con un tavolo bilaterale Regione-compagnie per definire gli impegni dei player economici, sia al tavolo Governo-Regione-compagnie che dovrà approdare ai decreti attuativi dell’”Art.16” della legge sulle liberalizzazioni.

 

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