Gaetano Dimatteo presenta il suo “Sant’Antonio” donato alla parrocchia di Nova Siri, ma è rottura con i parroci

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E’ stata resa pubblica ieri pomeriggio, 16 Giugno, presso la sua abitazione privata in Via Siris 112 a Nova Siri Marina, l’ultima fatica pittorica del Maestro Gaetano Dimatteo: il “Sant’Antonio”. Raffigurante il Santo patrono di Nova Siri e donato dall’artista alla Parrocchia, l’opera, in accordo tra benefattore e beneficiari, è stata volutamente resa pubblica in occasione degli appena conclusi festeggiamenti in onore del Santo, ma durante l’evento si è verificato un disguido.

“Nella mattinata dello scorso 15 giugno – spiega Gaetano Dimatteo – ho tenuto un cordiale incontro con i parroci di Nova Siri, Don Mario La Colla e Don Serafino Lasala, avendo in precedenza informato quest’ultimo della mia intenzione di donare il “Sant’Antonio” alla chiesa. Immediatamente, però, si è presentato il problema della sua ubicazione tra le due possibili (chiesa o centro giovanile in costruzione). Siamo arrivati all’accordo solo quando ho promesso di destinare la mia opera al centro giovanile, poiché ritenuta dai parroci non adatta alle pareti della chiesa.”

“Sciolto questo primo nodo – continua Dimatteo – ho chiesto a Don Mario e Don Serafino lo spazio per presentare il quadro alla cittadinanza, ed abbiamo deciso di comune accordo il posizionamento di un altare scenografico al di fuori del giardino di mia proprietà affacciato su via Siris, in contemporanea allo svolgimento del sacro rituale della processione in onore del Santo Patrono. Qui, sempre in accordo con i Parroci, il mio quadro avrebbe dovuto ricevere, intorno alle ore 18,30 , la visita della Statua del Santo  portata in processione lungo via Siris e del suo corteo di devoti, per poi lasciare questi al consueto percorso verso l’Anfiteatro per la celebrazione della Messa. Tutto questo non è avvenuto – spiega rammaricato il Maestro, che aggiunge: “ Giunto all’angolo tra via Siris e via Bachelet, a pochi metri dalla mia scenografia, il corteo con a capo i parroci si è bloccato nella palese indecisione sul da farsi. Dopo il momento di incertezza e davanti al mio evidente e amaro stupore, solamente un membro del comitato festeggiamenti si è avvicinato alla mia opera per svelarla al pubblico, mentre il resto del corteo, parroci compresi, rimaneva a metri di distanza dalla scenografia per poi proseguire il suo cammino lungo via Bachelet come se niente fosse.”

“Sono affranto e desolato – spiega Dimatteo – perché pensavo di ricevere un trattamento di umanità. Il mio quadro ora piange qui in casa mia, perché non ho avuto la possibilità di mostrarlo degnamente alla comunità dei miei concittadini. Ma ci tengo a ribadire che non ho allestito con profondo studio questa mia nuova scenografia per avere pubblicità: quello che desideravo era che il mio “Sant’Antonio” venisse guardato da loro con il garbo dettato dalle riconosciute norme ecclesiastiche. Non vorrei che dietro l’accaduto ci fosse il problema dell’omosessualità. Oggi più che mai, seppure affranto, ribadisco il mio no alla concezione della diversità come ostacolo, e sono determinato ad andare avanti con la lotta che dagli anni ’70 porto avanti in questa direzione. Gaetano Dimatteo è stato tagliato fuori da due preti da una presentazione ufficiale di un’opera dedicata al Santo Patrono di Nova Siri: poteva essere una favola, ma la favola non c’è stata”.

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