“Note per un Regionalismo differenziato in Basilicata”

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“Con l’approssimarsi delle elezioni regionali ritengo di fare alcune considerazioni da sottoporre ai partiti politici e alle liste civiche che andranno ad elaborare il programma da sottoporre agli elettori.

Un argomento di particolare importanza per la Basilicata riguarda il “Regionalismo differenziato”tema poco discusso e tra l’altro tra solo addetti”.

A scriverlo è il consigliere comunale Benedetto Gallitelli, capogruppo di “Più Policoro” al Comune di Policoro.

“Tale strumento legislativo – scrive Gallitelli – potrebbe creare significative opportunità non solo per il sistema istituzionale nel suo complesso, così come previsto in attuazione dell’art.116 comma 3 della Costituzione in alcune Regioni a statuto ordinario ma anche per le singole Regioni.

Ciò costituirebbe per la Basilicata un’occasione unica per realizzare appieno le proprie potenzialità attraverso la valorizzazione dell’identità e della vocazione del territorio inserendo elementi di dinamismo nell’intero sistema socio economico.

Dato atto al Presidente della Commissione regionale (Affari istituzionali) Piero Lacorazza che alcuni giorni fa ha avviato un dibattito fra i consiglieri regionali, aperto al contributo di altri interlocutori nel quale auspica che la Regione Basilicata potrebbe fungere come apripista di modello per le aree interne, personalmente sono convinto che forme di maggiore autonomia per la nostra Regione possa rappresentare una opportunità su tutto il territorio regionale.

La nostra Regione da troppi anni è stata immaginata dal governo nazionale come un territorio da utilizzare prevalentemente per interessi nazionali realizzando di fatto “una servitù territoriale” i cui benefici sono stati scarsi e/o inesistenti.

Considerato inoltre che da circa tre mesi il Comitato per le Zone Economiche Speciali (Zes) ha siglato un accordo tra le due Regioni Basilicata e Puglia, per accrescere gli scambi commerciali e aumentando di fatto la competitività.

In generale tale piano di sviluppo strategico di competenza della nostra Regione, dovrà prevedere tra l’altro, l’individuazione delle semplificazioni amministrative per le iniziative imprenditoriali localizzate nella Zes oltre all’indicazione delle agevolazioni e incentivazioni che saranno concesse alle imprese.

Se aggiungiamo la detassazione e le agevolazioni fiscali conseguenti all’istituzione della Zes per le imprese esistenti ma anche per nuovi imprenditori, ci si rende conto che il futuro socio economico nei prossimi anni potrebbe essere una occasione particolarmente favorevole per le legittime aspettative di tanti giovani che oggi purtroppo sono costretti ad emigrare.

Con queste premesse e con tutto quanto messo in atto in questo scorcio di fine legislatura ritengo che le forze politiche si dovranno seriamente misurare nell’accelerazione di un modello di regionalismo differenziato che potrà costituire lo strumento per consentire alla prossima Assemblea regionale quei poteri da esercitare per il governo delle specificità al fine di dotare la Basilicata di una maggiore autonomia su temi come lavoro, istruzione, sanità e ambiente, salvaguardando la tutela dell’unità giuridica ed economica dello Stato oltre alla tutela dei diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale e il principio di sussidiarietà.

Questi potrebbero essere alcuni principi che dovranno guidare l’attuazione della proposta, al fine di creare un maggiore rapporto di responsabilità diretta tra cittadini e governanti che proprio nella “autonomia” trova la sua più tipica espressione.

L’attuazione di questo strumento legislativo dovrebbe consentire una seria strategia di sviluppo che si lega a fattori di crescita integrale e competitiva del territorio, sapendo coinvolgere i cittadini e gli operatori locali in un processo condiviso e credibile dalla popolazione, limitando l’emorragia di giovani e famiglie che emigrano invertendo di fatto il processo”.

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