Il Movimento Tutela Valbasento ribadisce il No al rinnovo dell’Aia per Tecnoparco

Valbasento

“Come Movimento Tutela Valbasento abbiamo partecipato al sit-in promosso dall’Amministrazione Comunale di Pisticci per dire No al rinnovo dell’AIA nei confronti di Tecnoparco.

In merito al quale resta un aspetto positivo: si è tornati, finalmente, a discutere a livello regionale di Pisticci e di Tecnoparco, tema assai spinoso, dopo un certo preoccupante silenzio”.

E’ quanto si legge in un comunicato del Movimento Tutela Valbasento.

“Abbiamo aderito da subito all’idea del sit-in – prosegue la nota – condividendone i motivi di fondo. Ma resta la nostra seria perplessità sull’efficacia dello stesso. A molti è sembrata più che altro una carrellata di politici che hanno ribadito concetti già espressi, detti e ridetti da circa 15 anni a questa parte. Nessuna vera proposta di soluzione o ipotesi di soluzione al problema è stata paventata.

Entrando comunque nel merito della questione rinnovo dell’AIA, riteniamo che la stessa, nei termini attuali, se non peggiori, non vada assolutamente rinnovata. Occorre, piuttosto, riattivare con urgenza i processi legati alla bonifica dell’area, dichiarata SIN dal lontano 2002.

Occorre, inoltre, risolvere definitivamente il conflitto di interesse che vede la Regione Basilicata partecipe per il 40% di Tecnoparco. Si pensino soluzioni private alternative.

Ribadiamo il nostro No al rinnovo dell’AIA, auspicando che chi ha in mano il management di Tecnoparco decida di uscire dal ciclo dei rifiuti, ritornando solamente ad essere azienda di servizi e multi-utilities per le società della Valle.

Chiediamo alla politica locale e regionale di adottare tutti gli strumenti cautelativi necessari alla tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e dei lavoratori. Il Sindaco resta innanzitutto, in particolare per il tema salute, il primo garante in tal senso.

Sono anni che sul territorio si parla di temi legati alla salute e all’ambiente. Le tante vittime che si segnalano per patologie neoplastiche dovrebbero spingere gli enti preposti ad attivare seri processi decisionali.

Richiamiamo, infine, tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio al senso di responsabilità civica per la promozione del bene comune. Soluzioni alternative e tutelative della salute, dell’ambiente e del lavoro sono possibili”.

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