Lopatriello contro il sito delle scorie a Scanzano Jonico

La sciagurata ipotesi della creazione di un sito unico delle scorie radioattive potrebbe ritornare d’attualità”. 
A sostenerlo è il primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, attraverso una nota: “L’amministratore delegato della Sogin, Giuseppe Nucci, ha dichiarato il 25 ottobre a Roma durante un incontro sul piano industriale 2011/2015 della Sogin la necessità che si crei un sito di stoccaggio nazionale di tutte le scorie nucleari presenti in Italia, di cui farebbero parte anche 500 metri cubi di rifiuti l’anno prodotti dalle varie attività, comprese quelle di ricerca. 
A questo punto ci potrebbe essere il tentativo, l’ennesimo, di ubicarlo in Basilicata e in particolare a Terzo Cavone di Scanzano jonico. 
Naturalmente se le indiscrezioni dovessero essere vere, siamo pronti a rifare le barricate come nel 2003.
 Ero e sono rimasto contrario ad ogni forma, a volte anche subdola, si creazione di cimiteri di scorie in Lucania e in particolar modo in questa fascia di territorio. 
Siamo una realtà dinamica con un turismo in crescita e con strutture da far invidia a chiunque in Italia e all’estero. 
In questi anni la programmazione turistica ci ha portato ad avere in loco camping, circoli velici, lidi, hotel, alberghi, villaggi e tutto questo lavoro non può essere vanificato da tecnici e burocrati che non conoscono uno dei pochi territori incontaminati d’Italia dove per giunta c’è un’agricoltura intensiva e progredita invidiataci da tutta Italia. 
I sacrifici fatti dagli abitanti di questa terra, presenti e passati, li difenderemo a spada tratta da chiunque li vorrà cancellare in maniera autoritaria e senza motivi validi. 
L’ho detto e ripeto: non passiamo essere la pattumiera d’Italia e non ci si può ricordare del Sud e di una delle sue Regioni, la Basilicata, solo quando fa comodo, in negativo oltretutto, e non quando invece bisogna essere beneficiari di qualcosa. E mi riferisco ad esempio ai soldi post alluvione dell’anno scorso: il Veneto è stato premiato e noi per la stessa calamità siamo stati dimenticati. 
Pertanto si dimentichino Scanzano”.

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