Le associazione ambientaliste chiedono "chiarezza" sull’Itrec

L’Organizzazione lucana ambientalista, No Scorie Trisaia e Associazione Ambiente e Legalità rendono noto l’esistenza di uno studio commissionato dalla Sogin SpA con il Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università di Pisa per l’individuazione del sito di deposito di rifiuti radioattivi in Italia Meridionale.

“Lo studio commissionato dalla Sogin – si legge in una nota diffusa dalle associazioni ambientaliste – avrebbe già identificato le caratteristiche geologiche dei corpi argillosi suscettibili di localizzazione di un deposito sub-superficiale di rifiuti a bassa e media radioattività nel sud Italia (I e II categoria) e che riguarderebbe anche il territorio della Basilicata. 
A realizzare lo studio Giuseppe Cosentino, Etta Patacca, Paolo Scandone dell’Università di Pisa, quest’ultimo nel 2003 dichiaratosi favorevole al cimitero di scorie nucleari a Scanzano con una lettera trasmessa al generale Jean della Sogin SpA da Viggiano, ove operava in qualità di consulente Eni”.
 Secondo Ola, No Scorie Trisaia e Associazione Ambiente e Legalità “i forti interessi sul territorio della Basilicata evidenziano commistioni di interessi ed intrecci tra tecnici di parte privata, ordini professionali, dipartimenti universitari, enti pubblici e società private, come la Sogin Spa, le compagnie minerarie e le società interessate allo smaltimento dei rifiuti non solo nucleari”. 
Ola, NoScorie Trisaia e Associazione Ambiente e Legalità, chiedeno “chiarezza e trasparenza al Direttore Generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano, già ex direttore del centro Enea di Rotondella defenestrata dal governo dalla gestione del centro, e all’assessore all’ambiente Vilma Mazzocco, su quanto sta accadendo in Trisaia. 
Mentre gli Stati Uniti si stanno riprendendo il materiale strategico nucleare italiano – conclude la nota – quello di Elk River resta ancora presente presso il centro Sogin di Rotondella nel silenzio assordante della regione e dei parlamentari lucani”.

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