“La salute dovrebbe essere un diritto e non un favore”

trasfusione

“La giunta regionale boccia gli aiuti ai talassemici, nefropatici, emofiliaci; al contrario, punta a risanare i debiti contratti da alcuni comuni causati dalla cattiva gestione della politica”.

 

A dichiararlo in una nota sono l’assessore al comune di Policoro alle politiche sociali e sanità Stefania Albanese e il consigliere provinciale Gianluca Modarelli, entrambi di Forza Italia, che annunciano anche nuove iniziative a  sostegno dei nefropatici, talassemici, emofiliaci, dettati, spiegano, “non solo dal senso del dovere, ma anche da una forte sensibilità nei confronti di coloro che soffrono”.

“È cosa nota – dichiara il consigliere Modarelli – che la Regione Basilicata attraverso la Legge 22 del 26/07/1982 ha sempre provveduto (fatto salvo il periodo in questione) con piccole somme a sostenere economicamente le spese dei nefropatici, talassemici, emofiliaci secondo l’Isee di ciascuno. Tali somme vengono gestite da parte dei comuni; purtroppo il Dipartimento Salute Regionale risulta essere in forte ritardo nei pagamenti. Ad essere elargiti sono stati solo i fondi
che hanno consentito di saldare i contributi dovuti per il mese di Gennaio-Febbraio 2014.

Il comune di Policoro ha sempre cercato di anticipare i fondi per i propri pazienti, (circa 62) fino al mese di Agosto 2014. In seguito al famoso patto di stabilità tutto ciò non è più stato possibile. La giunta regionale continua a sparare sulla croce rossa; preferisce elargire ingenti somme a comuni ed enti che rischiano il dissesto economico per mano di amministratori egoisti ed incapaci. La giunta regionale dovrebbe seriamente cominciare a recitare un mea culpa, anche se non basterebbe a compensare il dolore arrecato nei confronti di esseri umani costretti a vivere ogni giorno con la propria malattia e con la paura di non poter contare su nessuno. Una Regione che annuncia di essere pronta ad accogliere poveri migranti, quindi, si reputa civile, non può e non deve comportarsi nel nome
dell’indifferenza”.

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