Grande interesse per il convegno su “La torre dei Sanseverino a Rotondella”

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Grande interesse per il convegno “La torre dei Sanseverino a Rotondella: dal documento al dato archeologico” organizzato dalla cooperativa Hera e svoltosi sabato 6 giugno nella sala consiliare della cittadina ionica.

A moderare gli interventi ed introdurre i lavori è stata Anna Colangelo, archeologa e presidente della cooperativa Hera, che ha illustrato la struttura e gli intenti principali dell’organismo, sottolineandone il concetto base di “cultura intesa come bene comune”. È stata ribadita, infatti, la necessità di comunicare i risultati delle ricerche scientifiche con molteplici linguaggi e di implementare il dialogo tra professionisti del settore culturale e organismi istituzionali al fine di rendere i Beni Culturali oggetto di proposte di progettualità concrete per lo sviluppo del territorio, processo imprescindibile per creare una strategia efficace di marketing territoriale.

A seguito dei saluti istituzionali, i primi due interventi sono stati incentrati sul grande tema riguardante il rapporto tra Beni Culturali e territorio. Vincenzo Francomano ha analizzato, in modo assai esaustivo, il ruolo dei Beni Culturali come fattore di sviluppo per il territorio, mentre Maria Cuccarese ha offerto un’analisi puntuale del ruolo del settore pubblico in materia di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.

La parentesi scientifica del convegno è stata aperta dall’intervento di Annarita Stigliano, archeologa e vicepresidente della cooperativa Hera che ha illustrato con grande precisione all’attento pubblico i risultati dello studio compiuto dalla cooperativa sul materiale ceramico proveniente dallo scavo avvenuto nei pressi della Torre dei Sanseverino nel 1986. Il contributo della ricerca è stato fondamentale perché, come affermato da Stigliano, per la prima volta, è stato possibile confrontare le fonti scritte con il dato archeologico (da qui il titolo dell’evento), in modo da restituire un racconto completo per la storia di Rotondella tra età medievale e Cinquecento.

Tuttavia, il vero protagonista del convegno è stato il professor Lorenzo Quilici, ordinario di Topografia dell’Italia Antica presso l’Università degli Studi di Bologna e uno dei massimi studiosi in materia. Con il suo intervento sul ruolo svolto dalla via Istmica nel territorio ha contribuito, ancora una volta, a delineare un’importante aspetto topografico dell’area di pertinenza. Proprio per l’inestimabile apporto fornito dalle sue ricerche alla conoscenza della topografia e all’archeologia locale il prof. Quilici ha ricevuto una targa onorifica che ha accolto con grande piacere soprattutto per il legame affettivo che ha ormai istaurato con la terra lucana.

Cosimo Latronico infine, oltre a presentare il disegno di legge per l’istituzione del Parco archeologico della Magna Grecia (di cui è firmatario), ha colto l’occasione per rivolgere un plauso agli organizzatori del Convegno per la qualità dell’organizzazione e ha elogiato i relatori che lo hanno preceduto, esaltando il ruolo della cultura quale motore per la crescita di un territorio.

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