Coldiretti: "dal campo alla tavola rincari del 600 per cento"

Ammonta al 600 per cento il rincaro che la frutta e la verdura subiscono nel cammino dal campo alla tavola dei consumatori lucani.

La stima è stata effettuata dalla Coldiretti che, venerdì scorso, ha rilevato i prezzi della frutta di stagione nei principali supermercati lucani.
Un dato che, sottolinea l’organizzazione di categoria, è in contrasto con le speculazioni sulla frutta che stanno subendo i produttori lucani, costretti a svendere i loro prodotti di qualità pur di recuperare almeno una parte delle spese di produzione.
Una situazione di cui non beneficiano i consumatori, che continuano a pagare frutta e verdura a peso d’oro negli scaffali dei supermercati.
È il caso – spiegano dalla Coldiretti – delle angurie, oggi pagate 0,05 € al chilo ai produttori e vendute ai consumatori del potentino in media a 0,29 €. 
Un rincaro pari a circa il 600%.
Non va sicuramente meglio per pesche noci, pesche bianche, pesche gialle e nettarine.
Ai produttori del Metapontino vengono corrisposti in media 0,25 € al chilo, mentre nei banchi ortofrutta della Grande Distribuzione lucana, si trovano con prezzi che oscillano dai 1,35 € a 1,95€ al chilo.
Anche in questo caso il rincaro è di circa il 600%.
Le spese di imballaggio, spedizione e trasporto – spiegano ancora dalla Coldiretti – non giustificano affatto questo rincaro altissimo.
Se calcoliamo per le drupacee 0,50€ come costo medio per l’imballaggio, il trasporto e il confezionamento, il guadagno della Grande Distribuzione che grava sulle borse dei consumatori è pari a circa il 200%”.
Ancora una volta – ha affermato Piergiorgio Quarto, Presidente Coldiretti Basilicata – mi trovo a denunciare una situazione insostenibile per produttori e consumatori.
Le speculazioni sull’ortofrutta, causate in parte dalla paura del Batterio Killer e dalla Sharka, stanno colpendo il settore ortofrutticolo lucano e i consumatori.
Se i frutticoltori lucani non coprono neppure i costi di produzione e i consumatori non riescono ad arrivare a fine mese per l’aumento dei prezzi, il resto della filiera agricola guadagna oltre il 200%. 
Una situazione che rasenta l’assurdo.
La storia continua a ripetersi: altri si appropriano dei guadagni derivati dalla qualità e dal duro lavoro degli agricoltori lucani.
È necessario porre rimedio al più presto a questa situazione paradossale che rischia di portare al collasso l’intero comparto agricolo regionale”.

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