Bernalda: Polizia sequestra 19 chili di canapa indiana, due arresti

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Personale della sezione antidroga del commissariato di Polizia di Pisticci,  diretti dal commissario capo Gianni Albano, all’esito di una complessa ed articolata attività finalizzata al contrasto del fenomeno della produzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti in ambito locale, portata avanti con servizi di osservazione, pedinamenti e controlli, hanno portato ad individuare, in zona Serramarina di Bernalda, una vera e propria centrale di confezionamento e spaccio di stupefacente all’interno di un fabbricato rurale, in evidente stato di semiabbandono, all’interno del quale era stata allestita una stanza al primo piano adibita alla lavorazione e stoccaggio di  “canapa indiana”.

I particolari dell’operazione, denominata «Primavera», sono stati illustrati, in una conferenza stampa, nella Questura di Matera.

Le indagini sono cominciate alcune settimane fa anche in seguito ad alcune segnalazioni di «disagio scolastico» di alcuni alunni delle scuole medie superiori di Bernalda.

Il personale di Polizia, dopo aver individuato la centrale dello spaccio, ha proceduto ad effettuare  ad oltranza  servizi mirati ad individuare gli autori della lavorazione  ai fini di spaccio della sostanza illecita.

Dopo un appostamento durato alcuni giorni che ha coinvolto tutto il personale del commissariato di Pisticci, sono stati arrestati due giovani, un  trentunenne residente a Metaponto e un cittadino rumeno di 38 anni sempre residente nella frazione bernaldese, giunti in quel luogo a bordo di una Ford Kuga, i quali, non accortisi della presenza degli operatori, hanno iniziato a prelevare, con un sacco di nylon, la canapa indiana.

Il tempestivo intervento del personale presente sul posto ha permesso di acclarare la responsabilità di entrambi, che, vistisi sorpresi, non hanno avuto neanche la possibilità di negare che la sostanza stupefacente  fosse di loro proprietà e che la coltivavano da diversi mesi in un’area confinante al podere dove era stata trovata.

La droga veniva coltivata in un campo di proprietà del padre che non è indagato del giovane bernaldese. Veniva poi  essiccata nel casolare attiguo e abbandonato dove è stata rinvenuta dalla polizia.

L’operazione si è conclusa, oltre che  con l’arresto dei due giovani, disposto nella misura degli arresti domiciliari dal sostituto procuratore presso la procura della Repubblica di Matera, Annafranca Ventricelli, anche con l’ingente sequestro di circa 19 chilogrammi di sostanza stupefacente.

Sotto sequestro sono finiti inoltre un termometro ambientale, una bilancia per la pesatura e un telo di nylon sul quale era stesa la canapa indiana per l’essicazione.

La sostanza stupefacente, già pronta per la cessione, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato agli arrestati, circa  euro 150.000.

Sono  ancora in corso le indagini per accertare le eventuali responsabilità di altre persone.

Questura Matera

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