Al via per 50 giovani il Servizio civile presso le Pro Loco lucane

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È iniziata una nuova avventura per 50 giovani diplomati e laureati lucani impegnati sui due progetti Unpli dal titolo “Basilicata terra ribelle: il fenomeno del brigantaggio lucano” e “Dalle Dolomiti lucane ai Calanchi: Ambiente e Cultura di Lucania” che dal 10 gennaio hanno iniziato a svolgere il Servizio Civile nelle sedi delle Pro Loco di Acerenza, Aliano, Armento, Avigliano, Barile, Calciano, Cirigliano, Filiano, Gallicchio, Maratea, Metaponto, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Oliveto Lucano, Pignola, Pietrapertosa, Ripacandida, Salandra, San Severino Lucano, Spinoso, Stigliano, Valsinni e Viggiano.

I giovani volontari del Servizio Civile attivi da qualche giorno nelle 24 sedi Pro Loco accreditate, saranno impegnati nella realizzazione dei progetti approvati, presentati su base regionale da Unpli – Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, sul tema del recupero e della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale.

Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64 (che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria) offre la possibilità ai giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico per il bene comune, volto alla promozione della cultura, alla tutela del patrimonio artistico-ambientale, alla cooperazione, alla tutela dei diritti.

“Attraverso questa esperienza – sottolinea Rocco Franciosa, presidente Pro Loco Unpli Basilicata – i ragazzi avranno la possibilità di entrare a far parte del mondo delle Pro Loco, immergendosi nelle attività culturali e turistiche e, con le giuste motivazioni e in maniera proattiva, avranno la possibilità di vivere momenti unici, appagati dal loro lavoro, sentendosi parte attiva di una comunità, formulando proposte, evidenziando eventuali criticità ma soprattutto sviluppando capacità di lettura critica del mondo circostante.

Gli importanti progetti realizzati dall’Unione Nazionale delle Pro Loco su questa area di intervento hanno consentito, – ha concluso Franciosa – grazie ai brillanti risultati raggiunti, di ottenere l’accreditamento da parte dell’Unesco nel Comitato Intergovernativo previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003”.

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