A Scanzano Jonico si discute di volontariato




Il valore degli scambi giovanili e del volontariato internazionale al centro del convegno organizzato a Scanzano Jonico dal titolo “Europa. Un mondo di opportunità”.
L’iniziativa è stata organizzata da due associazioni impegnate nel mondo del volontariato: l’associazione Iride di Scanzano e l’associazione Link di Altamura, con l’obiettivo di sensibilizzizare i più giovani verso la cultura dello scambio e della donazione.
Il tutto in occasione dell’anno del Volontariaro, istituito dall’Unione Europea per evidenziare e  rendere omaggio all’opera dei volontari, facilitare il loro lavoro e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco.
L’iniziativa scanzanese ha rappresentato un’importante occasione per migliorare la visibilità delle numerose attività di volontariato presenti sul territorio, ed accrescere le opportunità per la società civile di parteciparvi.
Si è guardato in particolare alle possibilità esistenti a livello europeo, per realizzare, non solo per i giovani, scambi, visite di studio e di lavoro e partecipare a programmi e iniziative nel settore del volontariato.
Il presidente dell’associazione Iride, Tina Fabbris, ha sottolineato nel suo intervento come il volontariato, partendo dal protagonismo e dall’esperienza dei territori, possa contribuire allo sviluppo e all’inclusione sociale all’interno di una società sempre più multietnica.
Sante Petrucci, responsabile dell’associazione pugliese Link, ha invece illustrato concretamente le diverse possibilità di fare un’esperienza di volontariato all’estero, occasione per vivere attività e iniziative uniche, capaci di favorire l’apprendimento interculturale.
Infine il presidente del neo-costituito “Comitato della Città della Pace di Scanzano”, Antonio Maiuri, ha parlato dell’esperienza che le Associazioni ed il No-profit di Scanzano hanno avviato a sostegno del progetto collegato alla Fondazione della Città della Pace per i bambini in Basilicata, fortemente voluta dal premio Nobel per la pace Betty Williams, durante la mobilitazione popolare del 2003, in risposta al progetto di localizzare il deposito nazionale unico di materiale radioattivo in Basilicata, a Terzo Cavone.
A conclusione della serata non sono mancate le testimonianze di chi ha scelto di trascorrere alcuni mesi della propria vita a servizio degli altri, in una realtà completamente diversa dalla propria.
Come quella di alcuni giovani, provenienti da Spagna, Portogallo, Francia e Inghilterra, che hanno scelto il Sud Italia per un’esperienza di crescita culturale e umana.

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