A Rotondella buona l’adesione al progetto “Un defibrillatore in ogni comune”

mileti

Oltre una ventina, sino a questo momento, le adesioni comunicate da parte dei “volontari rotondellesi” che intendono partecipare al corso di formazione, semplice ed essenziale (racchiuso in 4 ore), che sarà svolto nel prossimo mese di maggio da parte del personale del Dipartimento Interaziendale Regionale Emergenza (118) per l’utilizzo del defibrillatore.

Tutto questo dopo l’incontro dei giorni scorsi, svoltosi nel centro jonico, per la presentazione dell’iniziativa “Un defibrillatore in ogni Comune”, promosso dall’Amministrazione comunale e rivolto all’intera cittadinanza, ed in modo specifico, alle “associazioni di volontariato nonché alle realtà associative in genere operanti sul territorio comunale” che non hanno mancato di essere largamente presenti ad iniziare dalla Fidas “Maria Rapanaro”, attiva da sempre sullo specifico tema.

All’intervento introduttivo del sindaco Vincenzo Francomano che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la comunità, ha fatto seguito la lucida e sintetica relazione del direttore regionale di Basilicata Soccorso Libero Mileti che ha delineato la situazione esistente oggi nella nostra regione con 131 comuni disposti su un territorio difficilissimo dove, a volte, si rischia di intervenire in ritardo o non potere addirittura intervenire in casi di emergenza per la non eccessiva disponibilità di mezzi e di personale, situazione questa resa più pesante anche per le scarse risorse disponibili oppure per un non opportuno utilizzo di quelle esistenti.

Mileti ha anche auspicato che i medici di base vadano ad una riappropriazione del loro ruolo così come quelli impegnati nel servizio di guardia medica in quanto un loro intervento “più diretto” in casi di “ipotizzata emergenza” potrebbe senz’altro evitare -qualora non si riscontri una chiara ed evidente necessità- l’utilizzo di uomini e mezzi del 118, che significa soprattutto una dispersione delle risorse disponibili.

Tornando al tema dell’incontro, il dr. Mileti ha sottolineato l’importanza del ruolo che i “volontari” vanno ad assumere in quanto si tratta di garantire la piena e continua disponibilità nel proprio comune (è richiesto un minimo di 10 unità) in giorni ben determinati per essere così immediatamente rintracciabili (da parte degli operatori) ed effettuare un intervento veloce con il defibrillatore in attesa dell’arrivo del 118.

 

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