A Policoro la scuola media festeggia i 150 anni dell’Unità d’Italia

Ricordare i cento cinquant’anni dell’Unità d’Italia attraverso canti, balli, immagini e pillole di storia.
Lo hanno fatto i ragazzi della scuola media “Aldo Moro” di Policoro, attraverso un grande spettacolo svoltosi al Palaercole del centro jonico.
E la data scelta per festeggiare l’Unità d’Italia non è stata casuale: la manifestazione si è infatti svolta alla vigilia di un’altra festa importante, il due giugno, sessantacinquesimo anniversario del referendum che fece nascere l’attuale Italia repubblicana.
Variegato e multidisciplinare lo spettacolo dei giovani studenti dell’ “Aldo Moro”, che hanno ripercorso i quindici decenni dell’Unità nazionale, dal 1861 al 2011, attraverso pillole di storia, costume e società.
I ragazzi hanno ricordato i grandi eventi della storia italiana, dalle guerre di Indipendenza allo sviluppo industriale, fino al fascismo e agli anni di Piombo, senza dimenticare i grandi successi ottenuti in campo culturale, sociale, artistico e sportivo.
Eventi belli e meno belli, per omaggiare l’Italia e la sua storia, fatta da tutti noi.
Tra un decennio e l’altro spazio alla musica: l’orchestra e il coro della scuola media hanno infatti eseguito i brani più celebri del repertorio musicale tradizionale, da “Mamma mia dammi cento lire” a “Addio mia bella addio” fino alle celebri “O’ surdato ‘nnamurato” e “La canzone del Piave”.
Immancabile l’inno nazionale, che ha aperto la manifestazione, tra gli applausi della tanta gente presente al Palaercole.
Non solo la musica ma anche il ballo, con coreografie eseguite dai ragazzi e sempre legate alle diverse epoche storiche vissute dall’Italia, dalla tarantella al valzer fino al charleston e alla disco dance.
Un progetto dall’ampio respiro, che ha coinvolto tutti gli alunni della scuola media policorese, i quali, attraverso un’attività didattica diversa dal solito, hanno potuto conoscere meglio la storia della nostra patria in tutte le sue sfaccettature, tra antico e moderno, passato e futuro.

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